Essere accusati di concussione e sfruttamento della prostituzione non sono quisquilie per nessuna persona.
Per un normale cittadino significherebbe doversi andare a nascondere.
E come dovrebbe comportarsi se viene accusato di questi reati il capo del governo di un Paese tra i più sviluppati al mondo. A mio parere, oltre che dimettersi e andare a nascondersi per sempre, dovrebbe chiedere scusa ai suoi cittadini.
Questa sarebbe la road map che dovrebbe seguire Berlusconi.
Dare le dimissioni da premier, farsi processare e rispettare le sentenze.
Mi sembra un percorso nient’affatto rivoluzionario.
In ogni Stato civile avviene questo.
E’ di pochi giorni fa la sentenza di condanna all’ex presidente israeliano Moshe Kastav, giudicato colpevole di reati sessuali. Rischia dai 4 ai 16 anni di galera. Kastav si era dimesso da presidente nel 2007 immediatamente dopo essere stato accusato da segretarie e stagiste del suo ufficio di stupro e molestie sessuali.
E’ così in tutti i Paesi del mondo più civile.
Se questo non succede in Italia, sarebbe l’ennesima prova provata che Berlusconi e il berlusconismo hanno portato il Paese fuori dal contesto dei Paesi con democrazie mature.
Siamo maledettamente più vicini alla Russia di Putin, alla Bielorussia di Lukashenko e alla Libia di Gheddafi, dove al dittatore, al satrapo locale tutto è permesso, anche di non rispettare le leggi.
Svegliamoci prima che sia troppo tardi.
O forse lo è già.
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