giovedì 26 settembre 2024

Non è vera gloria

Da Meloni e da tutti i trombettieri dei media di destra hanno gridato al successo del governo per la vicepresidenza acquisita da Fitto nella nuova Commissione Europea.

E’ tutta gloria vera? No, la realtà è un po’ diversa.

Intanto le vice presidenze sono sei di vari gradi. Quella di prima fascia ce l’ha la Spagna con la socialista Ribera e la Francia con il liberare Sejourné. Fitto è in seconda fascia. La Francia ha la presidenza della Bce Lagarde. La maltese Metsola è stata riconfermata presidente del Parlamento. La presidenza del Consiglio europeo è andata al portoghese Antonio Costa. E gli Esteri alla estone Kallas.

La Commissione è gestita da 15 membri del Partito Popolare, da 4 socialisti e da 5 liberali sui 27 totali, per cui Fitto, che è del gruppo Conservatori Ecr, è isolato all’interno visto che è l’unico commissario della destra. Poi le sue deleghe sono Coesione e ricerca, ruoli secondari. Si occuperà della gestione del Pnrr però insieme al lettone Dombrovskis che vigilerà da “falco” sui conti pubblici anche italiani. Insomma l’Italia in questa spartizione di poltrone ne esce ridimensionata visto che è uno dei Paesi fondatori e il terzo finanziatore dell’Ue. Contiamo poco nella Bce visto che l’ex nostro rappresentate in seno alla banca europea non c’è più Panetta che godeva di un buon prestigio, ma poi Meloni l’ha nominato governatore della Banca d’Italia. Ora col sostituto contiamo molto meno.

E per finire la Von der Leyen. Essa sta tradendo, per venire confermata alla giuda della Commissione, i valori di pace e sociali che erano storicamente già acquisiti in Europa. Infatti sta portando l’Ue ad una economia di guerra con il pericolo che questa si trasformi e si allarghi in una guerra nucleare.

Insomma, credo che le nomine europee non consentono di dichiarare vittoria, come fanno i trombettieri della destra.

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