giovedì 4 novembre 2010

Un quadro da fine impero

Si dice e si diceva che gli autisti con le auto blu in dotazione agli uomini politici, accompagnavano le loro signore quando facevano gli acquisti.
Il recente caso che ha visto coinvolto l’ex presidente del Consiglio regionale del FVG, Ballaman, accusato di aver fatto un uso disinvolto dell’auto di servizio, ha fatto inorridire parecchi cittadini.
Ora “il Fatto quotidiano” ha pubblicato delle dichiarazioni a dei carabinieri della scorta che tutelano l’incolumità di Berlusconi.
I fatti che questi militari dell’Arma raccontano, fanno cadere le braccia e non solo.
Dicono: “Non ne possiamo più. Non siamo diventati carabinieri per fare la guardia alle escort del premier. (…) E’ mai possibile essere ridotti così”; “Le feste ad Arcore si tengono nei giorni di fine settimana, dal venerdì al lunedì. Molte sono proprio di lunedì. Nell’estate si moltiplicano. Noi accompagniamo le personalità fino alla villa e poi aspettiamo fuori. Vediamo un giro di ragazze pazzesco. Arrivano con vari mezzi. Moltissimi Ncc, le auto a noleggio con conducente. (…) Alcune ragazze le porta direttamente Emilio Fede nella sua auto, altre scendono dalla macchina di Lele Mora con targa del Canton Ticino”; “L’estate scorsa abbiamo visto molte feste alla villa di Arcore. (…) Che ne sappiamo noi di che cosa succede la dentro? Ce li immaginiamo, magari fanno uso di droghe o infrangono la legge e ridono di noi, dicendo: noi siamo al sicuro, abbiamo anche i carabinieri che ci proteggono. E che gente c’è a quelle feste? Noi per arruolarci nell’Arma dobbiamo dimostrare di essere puliti per due generazioni, i nostri padri e i nostri nonni, e finiamo a far la guardia a gente che magari pulita non è”; “Ci è capitato di fare missioni all’estero e di incontrare colleghi stranieri che fanno il nostro stesso lavoro: ci sfottono per questa storia delle feste, delle ragazze. Ma è mai possibile che dobbiamo vergognarci, noi che vorremmo lavorare per le Istituzioni e difendere lo Stato?”; (…) “Facciamo anche 120 ore di straordinario, ma ce ne pagano massimo trenta a 6 euro e mezzo all’ora, più un buono pasto da 7 euro”.
(…) “Comunque non ci lamentiamo del nostro stipendio. Solo ci chiediamo se è giusto che una ragazza giovane e carina senz’altra esperienza politica prenda 15mila euro al mese, perché è stata fatta diventare consigliere regionale”; “Il presidente? Con noi è gentile. Qualche volta è venuto a salutarci, a raccontarci qualche barzelletta. Una volta ci ha fatto, ammiccando, una battuta: Eh, beati voi che adesso andate a casa a dormire, a me invece tocca trombare”; (…) “Una notte ci ha mandato una ragazza che ci ha fatto la danza del ventre”; “A fine serata riportiamo le personalità a casa. Vediamo alcune ragazze uscire e tornare verso Milano, altre restano nella villa per la notte. Capita che dobbiamo scortare personalità che fanno il giro a riaccompagnare le ragazze nei residence milanesi, alla Torre Velasca o corso Italia. L’ultima magari se la portano a casa. E noi dobbiamo accompagnare la nostra personalità fino alla porta dell’appartamento: è imbarazzante salire in ascensore con un signore anziano e una ragazzina. Pensiamo alle nostre figlie e diciamo che non ci piace questo mondo. Sarà moralismo, ma non ci piace”.
Ciò che descrivono questi carabinieri disegna un quadro che si può definire sicuramente: un potere da fine impero.
E’ buio nel nostro Paese.
E’ calata la notte sulla nostra Repubblica.

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