Quando
politici o giornalisti commentando la guerra in Ucraina affermano che Putin
non vuole trattare per far finire il conflitto, mentono o sono degli
sprovveduti.
Ecco un
elenco che ricavo da un editoriale di Travaglio.
Putin anche
nell’ultimo suo discorso ha detto: “Negoziare
ora solo perché l’Ucraina sta finendo le munizioni e le serve una pausa per
rifornirsi di armi, è ridicolo. Ma siamo pronti ad un dialogo serio per
risolvere tutti i conflitti e le controversie con mezzi pacifici, con garanzie
serie per la sicurezza russa”. Per cui l’unico modo per capire se è un
bluff, è andare a vedere.
Due anni fa
Putin ed Zelensky, in Turchia tramite dei negoziatori come Erdogan e
l’israeliano Bennet, avevano accettato un accordo di 15 punti: Mosca si ritirava
dopo tre settimane di invasione e non toccava Zelensky; si dava una autonomia al
Donbass in cambio di garanzie di sicurezza da Usa, Regno Unito e Nato.
Il 15 marzo
2022, Zelensky: “Ammettiamo che non
possiamo entrare nell’Unione Europea e nella Nato”, Biden si mette di
traverso dando a Putin del “criminale di
guerra”.
IL 17 marzo
2022, Zelensky: “Soluzione possibile,
dieci giorni per la pace”.
21 marzo
2022 sempre Zelensky: “I compromessi
Ucraina – Russia saranno decisi da un referendum ucraino. Si possono mettere ai
voti le garanzie di sicurezza e lo status dei territori temporaneamente
occupati in Donetsk, Lugansk e Crimea”.
22 marzo
2022, Zelensky invita il Papa a Kiev e lo propone “garante per la sicurezza” post-negoziato.
26 marzo
2022, Biden: “Putin è un macellaio, non
può restare al potere”.
27 marzo
2022, Zelensky: “Neutralità e accordo su
Crimea e Donbass in cambio della pace”.
28 marzo a
dei giornalisti indipendenti russi Zelensky: “Lo status neutrale e non nucleare dell’Ucraina siamo pronti ad accettarlo:
la Russia ha iniziato la guerra per ottenere questo. Poi servirà discutere e
risolvere le questioni del Donbass e Crimea. Ma capisco che è impossibile
portare la Russia a ritirarsi da tutti i territori occupati: porterebbe alla
terza guerra mondiale”.
5 aprile
2022, Biden coglie i morti di Bucha al balzo per affossare i negoziati: “Non si tratta con un criminale di guerra
che va processato”. Zelensky lo ignora: “Tragedie
del genere… ti colpiranno sul polso mentre si fa una o l’altra trattativa. Ma dobbiamo
cercare opportunità per compiere questi passi”
9 aprile
2022. E’ il giorno della firma dell’intesa russo-ucraina che non si farà mai:
Boris Johnson (l’allora primo ministro inglese) si precipita a Kiev e minaccia
Zelensky: “l’Occidente non sosterrà alcun
accordo di pace”.
Tutto questo
avveniva mezzo milione di morti fa.