Quando un giornalista, oppure un cittadino chiedono lumi su alcune scelte del governo di Roma di cui non sono d’accordo, questi rispondono invariabilmente: sono nel nostro programma elettorale per cui noi lo stiamo svolgendo visto che la maggioranza dei votanti ci ha dato il suo gradimento.
Un fariseo
non direbbe meglio.
Veniamo ora
a cose di casa nostra.
Dopo lo
strappo che Luca Ciriani di FdI, con un’intervista al Gazzettino, ha messo
il dito sulla piaga sullo sfacelo della Sanità pordenonese, sette assessori della
giunta Fedriga hanno rimesso i loro referati nelle mani del presidente. Mentre
i tre assessori di FdI non hanno ritenuto di fare questo gesto e sono rimasti
nei loro posti di comando.
Quindi
Fedriga ha chiesto un incontro alla presidente Meloni che è anche capa di FdI, per
cercare di risolvere questo impasse. Dopo
l’incontro Fedriga ha risposto hai giornalisti: “La legislatura va portata a termine. Io voglio risolvere i problemi e
non alimenteremo polemiche. Affronteremo la situazione in modo costruttivo. Con
un documento programmatico (…). Chiedendo lealtà agli alleati”.
Cosa significa,
un nuovo documento programmatico?
Saranno
cambiati alcuni punti del programma elettorale?
Se ci
saranno modifiche si dovrebbe andare al voto, visto che anche questi politici
ripetono come una litania: questa maggioranza è stata votata con un programma,
mentre ora si dicono, a quanto pare, disponibili a fare dei cambiamenti.
Che “strana”
questa politica politicante.
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