martedì 21 settembre 2010

La Lega e Miglio in amorosi sensi

Dopo la pagliacciata del sindaco leghista di Adro, Lancini, che ha tappezzato la nuova scuola del suo comune col simbolo della Lega e la relativa alzata di scudi di chi possiede ancora un po’ di cervello, sull’intitolazione della scuola al professor Miglio scomparso qualche anno fa, pochi hanno avuto alcunché da ridire. Anzi, per molti, anche tra i non leghisti, questo fatto è stato accolto con favore.
Eppure questo vecchio ideologo della Lega, dopo il sodalizio con Bossi, era stato fatto oggetto di aggressioni verbali pesanti da parte dello stesso leader leghista.
Lo aveva definito: Minchione, arteriosclerotico, panchinaro, poveraccio, vecchio con i capricci di un bambino, scoreggia nello spazio. Mentre lo stesso Gianfranco Miglio ricambiava con: Orecchiante, infido, teppa, arruffapopoli, pigmeo, analfabeta, ubriaco, botolo ringhioso, contaballe, Robespierre da barzelletta, comiziante da bar, mentitore arabo, levantino con il gusto della menzogna.
Come vedete un rapporto tra veri gentlemen.
Eppure come spesso avviene dalle parti della Lega, arrivano i contrordini del capo e le vecchie ruggini scompaiono, le vecchie posizioni si rovesciano. Il caso più conosciuto è il rapporto tra lo stesso Bossi e Berlusconi. Per anni la “Padania”, il quotidiano leghista, aveva martellato Berlusconi con gli epiteti più pesanti, ora, come sappiamo, tra lui e Bossi si è creata un’atmosfera di amorosi sensi.
E così, dopo il caso Adro, il professor Miglio è ritornato l’intellettuale, l’ideologo leghista dei primi anni dalla nascita di questo partito. Come è scomparso il “Berluscaz mafioso”, così si sono dimenticati le carezze tipo: “scorreggia nello spazio” di Bossi al più elegante: “levantino con il gusto della menzogna” di Miglio.
Quando tra qualche tempo leggeremo tutto questo, molti si chiederanno come tutto ciò sia potuto accadere in un Paese che è stata una culla di civiltà e di democrazia.

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