mercoledì 22 settembre 2010

Callisto Tanzi non è più: Cavaliere del lavoro

Ho letto con piacere che a Callisto Tanzi, ex patron di Parmalat, è stato tolto il titolo di Cavaliere del lavoro. La motivazione data è: “per indegnità”.
E chi ha fatto la proposta perché la controfirmasse il presidente della Repubblica? Il ministro dello Sviluppo economico: Silvio Berlusconi che lo occupa ad interim ormai da quasi 5 mesi dopo le dimissioni di Scajola.
Pensate, il re Sole di Arcore che toglie il titolo di Cavaliere del lavoro a Tanzi per indegnità.
Davvero siamo alle comiche finali.
Il Cavalier Berlusconi, oggi re Sole di Arcore perché è immune dalle leggi, che firma un documento da sottoporre a Napoletano per togliere un titolo di Cavaliere del lavoro per indegnità.
Lui, che si è fatto le leggi cucite addosso e votate dai suoi maggiordomi per poter evitare la galera. Che ha corrotto dei testimoni (lo dice la Cassazione sul processo Mills) e altre varie amenità, ha firmato un documento in cui dichiarava Callisto Tanzi indegno di fregiarsi del titolo di Cavaliere. Oltretutto, il re Sole, con questa decisione, si rimangia ciò che urla da sempre assieme ai suoi cortigiani ovvero: fino alla sentenza definitiva esiste la presunzione di innocenza. Tanzi non è ancora stato condannato definitivamente per il crac della Parmalat, e quindi nella logica berlusconiana è ancora un uomo incensurato, pulito e bianco come un giglio. Ma lui, Callisto Tanzi, non ha una maggioranza parlamentare a sua disposizione.

Nessun commento: