lunedì 25 ottobre 2010

Le televisioni, il re Sole ed i suoi cortigiani

I recenti dati dell’Osservatorio di Pavia sono chiari: a Berlusconi sono stati dedicati oltre il 10% del tempo totale nei Tg della Rai, mentre i leader dell’opposizione hanno una percentuale quasi da prefisso telefonico.
E nei talk show e nei Tg sempre della Rai, il centrodestra fa la parte del leone, mentre in quelli di Mediaset, Berlusconi ed i suoi cortigiani sono egemoni, praticamente l’opposizione è quasi assente.
Poi vengono evidenziati, sempre dall’Osservatorio di Pavia, i nomi dei politici che hanno partecipato più volte nei vari talk show: Porta a porta, Annozero, Ballarò, L’Infedele e Otto e mezzo.
E qui emerge una cosa strana. In questi programmi hai primi posti ci sono i cortigiani del re Sole di Arcore, ma suona stridente l’assoluta assenza del dominus assoluto.
Da gennaio a settembre 2010, il re Sole non ha partecipato a nessun dibattito televisivo.
Sono sempre presenti i vari La Russa, Castelli, Cota, Lupi, Gasparri, Qualgliarello, Cicchetto, Bondi e compagnia cantando, ma il loro padre padrone è assente, non partecipa.
Perché?
Provo ad indovinare ma credo di non essere lontano dal vero.
Il re Sole di Arcore non è mai presente ad un dibattito con altri politici perché, molto probabilmente, dovrebbe rispondere ad una montagna di domande imbarazzanti.
“Lui” partecipa volentieri se è l’unico ospite della trasmissione e se il conduttore è un giornalista amico come, così a caso, Bruno Vespa.
Invece nelle democrazie di tipo occidentale, il capo del governo dovrebbe rispondere alle domande dei giornalisti, anche le più insidiose, e dovrebbe partecipare a dei contradditori televisivi con l’opposizione.
Ma il “nostro”, ha evidentemente troppi angoli bui nel suo passato e anche del suo presente, che potrebbero metterlo in imbarazzo
E’ meglio che alle varie accuse per essere troppo “disinvolto” come imprenditore e come politico, risponda il suo onorevole avvocato, Ghedini, il quale nega anche l’evidenza più sfacciata
Per cui, al re Sole di Arcore, vanno benissimo le dichiarazioni senza contraddittorio da Palazzo Chigi, le lunghe telefonate alle varie associazioni dei suoi maggiordomi, ripetuti poi in tutte le salse dai Tg in tutte le Reti.
Ma nessuno può dibattere con lui, confutare le sue tesi.
Faccio un unico esempio.
Quando afferma, praticamente ogni giorno, che certi magistrati lo vogliono processare perché sono di parte, sono comunisti, se partecipasse a dei dibattiti televisive con giornalisti veri, con la schiena dritta come per esempio, Marco Travaglio, sarebbe molto difficile nascondersi dietro questa formula ormai logora. Davanti a domande precise sarebbe costretto a dare spiegazioni e se ripetesse il solito mantra contro certa magistratura qualcuno potrebbe chiedergli di fare dei nomi e poi di non approfittare dell’immunità nell’eventualità che i nominati lo querelassero per calunnia.
Magari si potrebbe trasmettere il processo in diretta televisiva.
Solo così, forse, molti nostri connazionali potrebbero uscire da questo stato di ipnosi e aprire finalmente gli occhi sulla vera natura di Berlusconi e del berlusconismo.

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