Berlusconi è al tramonto. Il suo percorso politico è a fine corsa. Così, come nel film “Il caimano”, molti si aspettano dei colpi di coda pericolosi per la nostra traballante democrazia.
Recentemente il re Sole di Arcore ha dichiarato: “Dimissioni? Piuttosto la guerra civile; Se provano a fare un governo tecnico avranno una reazione che neanche si immaginano”.
E meno male che questo signore dice che il PDL, di cui è il leader indiscusso, è il partito dei moderati. Se fosse il boss di qualche partito estremista sgancerebbe una bomba atomica sul nemico?
Le parole hanno un senso. Ora dire come BrunoTabacci: “Se il cavaliere abbandonasse il campo, sarebbe il caso di ragionare su un’uscita senza vendette”.
Oppure, Roberto Rao dell’UDC che dice: “Se Berlusconi accettasse di ragionare e di fare un passo indietro, si potrebbe di certo pensare a un salvacondotto per lui”.
Se la lingua italiana non è un optional, il salvacondotto è uno strumento che in un Paese democratico non può esistere. Inoltre affermare che bisogna dare al re Sole un’uscita senza vendette, significa che il re Sole è un perseguitato da una magistratura antidemocratica, non terza, settaria e parziale al servizio di qualche forza oscura che tiene sotto scacco la democrazia nel Paese. Un’idea insana da repubblica delle banane
La realtà è molto più semplice e lineare.
Siamo una Repubblica parlamentare in cui se un presidente del Consiglio dei ministri non ha più la fiducia della maggioranza in Parlamento, deve recarsi dal presidente della Repubblica e rassegnare le dimissioni. A sua volta, il presidente della Repubblica avvia le consultazioni con i presidenti di Camera e Senato e con i leaders dei partiti. Poi dà un mandato esplorativo ad una personalità, e se ci sono i numeri per formare una nuova maggioranza, gli viene dato un incarico definitivo e così, dopo aver nominato i vari ministri, il nuovo governo andrà in Parlamento per esporre il suo programma e dopo aver ricevuto la fiducia, sarà un governo nella completa pienezza delle funzioni.
Mi sembra un percorso normale nel solco della Costituzione.
Se qualcuno non lo accetta e fa dichiarazioni come sopra, è fuori dalle leggi e usa toni eversivi che dovrebbero essere sanzionati.
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