sabato 13 novembre 2010

I veneti sono antipatici?

Son dovuti passare diversi giorni prima che il resto del Paese si rendesse conto della grave all’alluvione che ha colpito il Veneto. Durante questo periodo di tempo, molti si sono accorti ciò che pochi avevano previsto: il Veneto è una regione poco simpatica per molta parte del Paese.
Dopo anni in cui i veneti, insolentemente impettiti, si dichiaravano di essere il traino dell’economia nazionale e che il Centro e il Sud dell’Italia erano la loro palla al piede, ora si scoprono antipatici. Gli slogan usati a piene mani in questi anni dalla Lega Nord come: “Padroni a casa nostra”; “Fuori i “terroni” dal Nord”; “Forza Etna”; “Roma ladrona”, non hanno creato i presupposti per essere amati da chi è fuori dal loro mondo. E poi l’odio verso gli extracomunitari, verso i diversi, verso il meridione assistito, ha creato quell’astio, quella poca simpatia che è emersa chiaramente durante questo tragico evento.
Non ha certo aiutato a renderli più gradevoli frasi come quelle pronunciate dal presidente Zaia: “Prima dei sassi di Pompei devono aiutare il Veneto”; “Se lo Stato non ci aiuta, non pagheremo più le tasse”.
Denotano un senso di superiorità che agli occhi del cittadino italiano rende antipatici anche gli amministrati da questo governatore.
Oggi il Veneto è in ginocchio. Ha bisogno di solidarietà e di aiuti economici per riprendersi. Non servono gesti muscolari di nessuno.
Il Paese è in grandi difficoltà e trovare le risorse per uscire da questa catastrofe è una fatica ciclopica. Un po’ di umiltà da parte dei veneti non guasterebbe e li renderebbe più gradevoli agli occhi dell’intera comunità nazionale.
Come dicevano i nostri vecchi, non tutto il male viene per nuocere. Da questa tragedia potrebbe nascere una nuova consapevolezza: siamo tutti sulla stessa barca e che se vogliamo uscire dal pantano (in tutti i sensi) in cui è sprofondato il Paese intero, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione.

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