Franco Califano, il famoso cantante, chiede aiuto. Vorrebbe l’applicazione della “Legge Bacchelli”. Questa legge prevede alle persone che hanno dato lustro alla cultura italiana e che si trovano in povertà, un vitalizio di 2mila euro mensili.
Franco Califano nella sua richiesta ha anche sottolineato che sopravvive con solo 20mila euro annui che riceve dalla Siae per i diritti d’autore.
In una vecchia intervista al Corriere della Sera, come riporta l’on. Antonio Borghesi, Califano affermava: “In effetti non ero uno che badava a spese. Quando usciva un nuovo modello di auto, il primo veicolo disponibile era il mio. Per non parlare delle moto…….Quando avevo storie con attrici importanti, abitavo all’Excelsior o al Grand Hotel di via Veneto. Avevo sempre come minimo tre macchine, una Mercedes, una Jaguar decappottabile e una Macerati o una Ferrari”.
Secondo il comune buon senso, visto questi eccessi, è giusto che lo Stato versi un vitalizio di 24mila euro all’anno a questo signore?
Ebbene, io non sono assolutamente d’accordo.
Sarebbe uno schiaffo a quelle famiglie costrette a vivere con poco più di 1000 euro al mese. Sarebbe uno schiaffo a quelle persone che hanno lavorato duro tutta la vita, ma che non hanno frequentato gli alberghi di lusso, e non hanno mai posseduto fuoriserie e ricevono pensioni da fame.
Sarebbe uno schiaffo verso coloro che soffrono di grandi invalidità e dallo Stato ricevono una miserabile pensione di poche centinaia di euro mensili.
Questo signore ha già un introito dalla Siae che gli permette di sopravvivere. Lo faccia.
Chi ha fatto la cicala per tutta la vita, non può pretendere che ora la Società venga in suo soccorso.
Non si può premiare chi non può essere portato come un esempio da imitare.
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