Durante l’incontro di Bastia Umbra, Fini ha chiesto le dimissioni dei rappresentanti di Futuro e Libertà per l’Italia dal governo. Questi, dal palco, hanno dichiarato davanti ad una platea entusiasta che hanno rimesso il loro mandato nelle mani di Fini.
Credo che per correttezza costituzionale, le dimissioni dal governo si devono dare al presidente del governo stesso.
Il sindaco di Adro, comune diventato famoso nel Paese per aver imbrattato una struttura scolastica pubblica con 700 simboli della Lega, ha dichiarato, dopo che il ministro Gelmini anche se in ritardo gli aveva intimato di togliere quel ridicolo sole delle Alpi da quella scuola: “lo farò solo se me lo chiede Bossi”.
No comment!
Molto parlamentari del PDl e della Lega accusano Fini di essere un ingrato perché, dicono, è grazie a Berlusconi che è diventato presidente della Camera. Per cui Fini, con questa logica, dovrebbe esaudire per gratitudine, sempre e comunque i voleri del re Sole.
Il deputato del PDL, Stracquadanio, riguardo ai ministri che secondo il suo metro di giudizio sono troppo tiepidi nel difendere il re Sole di Arcore per il “caso Ruby”, dice senza tanti giri di parole: “ Senza Berlusconi nessuno avrebbe scommesso una moneta, forse con l’eccezione della Prestigiacomo, su nessuna delle ministre attualmente in carica”. Per cui, secondo il ragionamento di Stracquadanio, le ministre Gelmini, Carfagna e Meloni, devono difendere con forza il re Sole di Arcore anche nei casi in cui è indifendibile come nel “caso Ruby”, sempre per gratitudine.
Ed io, ingenuo, credevo che chi è al governo deve rispondere del suo operato solo ai cittadini, anche a quelli che non la pensano come lui.
In un’intervista, il ministro dell’Agricoltura, Galan, alla domanda in cui gli si chiedeva se condivideva la richiesta a Berlusconi di dimettersi? Risponde: “(…) Non ho mai ascoltato queste sirene e non lo farò ora. Politicamente a Berlusconi devo tutti”. Anche in questo caso siamo in una situazione che dovrebbe creare imbarazzo. Dire che non farà nessuna scelta contro Berlusconi, implicitamente significa che lo sosterrebbe sempre e comunque anche se questi proponesse, come fa spesso, delle fesserie. Ma anche Galan non è un ministro al servizio del re Sole, ma deve rispondere del suo operato a tutti i cittadini, come le tre ministre di cui sopra.
Questi esempi spiegano con chiarezza che fare politica con la “P” maiuscola, con il massimo impegno e con le capacità, i talenti che possiedi non è così importante, ma è uno sdebitamento continuo verso colui che ti ha portato a coprire quel ruolo.
Ormai è un rapporto tra servi e padroni.
Dobbiamo uscire da questa palude.
Chi ha l’onore e l’onere di gestire la res pubblica, deve rispondere del proprio impegno politico solo ai cittadini suoi amministrati e a nessun altro.
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