martedì 21 dicembre 2010

Le differenze tra un leader e un padrone

Le differenze tra un leader e un padrone.
Il leader è colui che impone le sue idee dialogando, se sbaglia chiede scusa e non si atteggia da: dopo di me il diluvio.
Il padrone è colui che comanda, ordina e chi non accetta questo modo di procedere, viene espulso, cacciato, messo da parte.
Per spiegarmi con più chiarezza voglio portare un esempio che è passato in sordina ma che, per chi vuol leggere i fatti con equilibrio, fa emergere le enormi differenze tra un leader e un padrone.
Andiamo al fatto.
Durante la recente visita in Bielorussia, Berlusconi, nella conferenza congiunta con il premier locale, Lukashenko, ha dichiarato rivolto al satrapo mediorientale: “Grazie anche alla sua gente, che so che lo ama: e questo è dimostrato dai risultati delle elezioni che sono sotto gli occhi di tutti”.
Ora, anche il più sprovveduto, sa che Lukashenko è l’ultimo dittatore comunista europeo. Eppure, chi è “innamorato” del re Sole di Arcore, non si è accorto che questa frase, davvero grottesca, detta da un personaggio che per disprezzare i propri nemici usa il termine “comunista”, si permette poi di gratificare in questo modo un vero dittatore comunista.
Nessun dirigente del PDL e nemmeno della Lega, da Bossi in giù, hanno avuto la benché minima reazione per quella frase indecente. Nessun dirigente di centrodestra, né naturalmente quei giornalisti sempre proni davanti al re Sole, hanno stigmatizzato questo comportamento.
E allora vorrei portare chi mi legge ad una riflessione.
Cosa sarebbe accaduto se lo stesso vergognoso atteggiamento usato con Lukashenko l’avesse tenuto un leader di centrosinistra, un presidente del Consiglio come Prodi, oppure un D’Alema, un Di Pietro, un Vendola, un Bersani.
Nel centrosinistra, sicuramente, sarebbe scoppiato un putiferio.
Qualcuno ne avrebbe chiesto le dimissioni. Altri se ne sarebbero usciti dal partito o dalla coalizione. Gli elettori di centrosinistra che navigano sulla Rete si sarebbero scatenati per disapprovare tale comportamento.
Ecco quindi che vengono alla luce le differenze tra un leader e un padrone.
Il leader deve dimostrare di esserlo continuamente, sempre, nulla è scontato. Anche il leader più amato, se i suoi supporters ritengono abbia sbagliato, viene criticato duramente, viene obbligato a dare delle spiegazioni sul suo operato, deve convincerli della correttezza delle sue prese di posizione e, comunque, deve dimostrare la sua assoluta buonafede.
Mentre chi è padrone può fare, agire come meglio gli aggrada. Nessuno lo può criticare, Chi si arrischia a contestarlo viene cacciato. Comanda lui, decide lui, perché è semplicemente: il padrone.
Svegliamoci prima che sia troppo tardi.
O forse lo è già.

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