giovedì 9 dicembre 2010

Minzolini: tanto paga mamma Rai

Sarà difficile spiegare ai posteri questi anni in cui il Paese girava sottosopra. Anni folli.
Un esempio tra mille.
Loris Mazzetti, il dirigente Rai responsabile di “Vieni via con me” di Fazio e Saviano, il programma più visto su Rai 3 da sempre, è stato sospeso per 10 giorni.
Le motivazioni sono da clinica psichiatra: aver criticato alcune scelte aziendali in trasmissioni Tv e sul Fatto Quotidiano, e aver sforato di 3 minuti e 15 secondi la chiusura dell’ultima puntata di questa fortunatissima trasmissione.
Anziché premiare questo dirigente per il programma di Fazio e di Saviano, il direttore generale della Rai, Masi e compagnia cantando, con motivazioni ridicole, hanno confezionato questo schifo. Una cosa incredibile che sicuramente, quando questi tempi cambieranno, molti di coloro che hanno partecipato a questo linciaggio dovranno pagare e se sarà rimasto loro ancora un po’ di pudore, dovranno andarsene.
Ma la vergogna Rai non finisce qui.
Sempre dal il Fatto Quotidiano stanno venendo a galla altri comportamenti, quelli sì bisognosi di sanzioni. Mi riferisco al direttorissimo del TG 1, Augusto Minzolini.
Se ciò che riporta il quotidiano su Minzolini è la verità dei fatti, questo signore dovrebbe essere cacciato a pedate dalla Rai.
Andiamo con ordine.
Innanzitutto la sua sfacciata direzione filogovernativa ha fatto perdere al TG1 in un anno circa 1 milione di telespettatori con un’audience a picco che veleggia poco sopra il 25%, quando storicamente questo TG non andava mai sotto il 30%.
E poi dei costi personali lasciati sul groppone di mamma Rai.
Ecco una sintesi: in 14 mesi, per saldare con la carta di credito aziendale i conti dei ristoranti in Italia ed all’estero, Minzolini ha speso la bellezza di 86.680 euro. Si pensi che gli altri 31 direttori di primo riporto, quelli che dipendono direttamente da Masi, tutti assieme hanno speso 60mila.
In questo lasso di tempo, è andato in trasferta per 129 giorni, quasi la metà nei fine settimana.
Delle 56 trasferte, solo 11 avrebbe indicato le motivazioni, le rimanenti 45 non sono state nemmeno giustificate.
Ad esempio, durante una di queste trasferte, è stato fotografato in Kenya assieme ad una deputata del PDL ed un pitone di 2 metri e mezzo e nessuno conosce il motivo di quel viaggio.
Per 6 volte in pochi mesi il TG1 e Uno Mattina, che dipende sempre dal TG1, hanno ospitato dirigenti della Royal Caribbean, una multinazionale specializzata in crociere.
Molti si chiedono il perché di queste ospitate così frequenti. Qualcuno ipotizza che queste comparsate nascondono degli interesse suoi personali.
Insomma, Minzolini, avrebbe molte cose da spiegare, eppure, Masi è stato veloce a punire Mazzetti, mentre sul direttorissimo sta ancora “indagando”.
Per cui ci troviamo in una situazione kafkiana: chi produce qualità, credibilità alla Rai, ricchezza, viene brutalizzato, mentre chi perde pubblico, prestigio, ricchezza e credibilità oltre che a tenere comportamenti disinvolti, viene lasciato tranquillo a continuare a fare danni.
Mi pare che un dg di qualsiasi azienda che si trovasse a davanti a questi casi, non avrebbe dubbi, caccerebbe Minzolini e premierebbe Mazzetti.
Ma come dicevo, viviamo in un mondo sottosopra. Fino a quando non verrà risolto il problema dei problemi che è il conflitto di interessi, questa situazione continuerà a esistere.
Fino a che il potere di nomina del direttore generale della Rai ce l’ha Berlusconi, il maggior competitor con la sua Mediaset, il nominato a quel ruolo difficilmente cercherà di fare gli interessi esclusivi dell’azienda pubblica, inutile che ci giriamo attorno, farà delle scelte che non danneggino chi lo ha designato a quel ruolo.
E quindi, Masi, si terrà ben stretto Minzolini che sforna dei TG a gloria del re Sole, che neanche la Pravda ai tempi dell’Unione Sovietica confezionava per il politburo comunista.
Mentre chi propone un programma di successo premiato dal pubblico, come Loris Mazzetti, deve essere punito e che non si permetta mai più di proporre programmi di così grande successo.
E’ buio nel nostro Paese.
E’ calata la notte sulla nostra Repubblica.

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