giovedì 30 dicembre 2010

Pastori sardi e allevatori del nord

Circa 200 pastori sardi appena sbarcati nel porto di Civitavecchia, sono stati bloccati dalle forze dell’ordine. Qualcuno nei tafferugli, si è pure beccato delle manganellate.
Questi lavoratori sardi, accompagnati da mogli e figli, intendevano recarsi a Roma al ministero delle Politiche agricole, per chiedere aiuto al Governo perché rischiano di scomparire a causa dei prezzi poco remunerativi dei loro prodotti. C’erano dei bus ad attenderli per accompagnarli nella capitale.
Sono stati bloccati anche coloro che intendevano prendere il treno per Roma.
Per cui a questi pastori con famiglie al seguito non è rimasto altro che prendere la strada di casa, senza aver potuto portare le loro doglianze davanti al ministero romano.
Questi pastori si uniscono alle proteste degli studenti, dei ricercatori, delle forze dell’ordine, dei precari dell’università, dei vigili del fuoco, degli insegnanti di ogni ordine e grado, dei lavoratori del mondo dello spettacolo, praticamente a tutta l’Italia che lavora e produce.
Non c’è settore produttivo che non si trovi in ambasce, causa l’ignavia di questo governo.
Però, riguardo i pastori sardi, c’è un particolare che dovrebbe farci riflettere: la differenza di trattamento che loro hanno subito rispetto ai produttori di latte del nord chiamati a pagare delle multe salate dall'Unione Europea per aver splafonato sulle quote latte.
Ricordo che questi allevatori, per protestare contro l'UE per le multe, manifestavano bloccando strade e autostrade. Addirittura un paio di volte avevano sporcato l’asfalto con del letame.
Eppure, gli allevatori del nord spalleggiati anche da chi oggi è responsabile dell’ordine pubblico, il ministro Maroni, hanno ottenuto ciò che la legge vietava, ovvero: le multe milionarie comunitarie dovute per aver sforato le quote latte loro assegnate, sono state saldate dallo Stato, ha pagato Pantalone. Come sempre accadde quando si devono tutelare gli interessi leghisti, perché quegli allevatori sono quasi tutti leghisti.
Per cui sono stati usati due pesi e due misure: ai pastori sardi è stato vietato manifestare il proprio disagio, invece, agli allevatori del nord lo Stato ha pagato anche le multe che dovevavo essere di competenza di chi ha splafonato le quote assegnate loro dall’UE.
Svegliamoci prima che sia troppo tardi.
O forse lo è già.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Castellarin non dire minchiate sul latte fidandoti di qualche sporco ex dc. Le multe pendono sul capo dei produttori in quanto non vi è stata alcuna sanatoria checchè ne dicano casini e c. Se hai un po di tempo leggiti la relazione dei carabinieri del ministero agricolo del 15 aprile 2010 in cui si conclude che tutte le multe dal 1995 a oggi non hanno fondamento