giovedì 30 giugno 2016

Testo della mia "L'Isola" a TPN del 30 giugno 2016


Uno degli argomenti più discussi dal mondo politico, è il referendum confermativo che si terrà in ottobre sulla riforma costituzionale “Boschi - Renzi – Verdini”, di cui è stato detto di tutto e di più.
Ad esempio la presidente della giunta regionale, nonché vicesegretaria del PD, Debora Serracchiani, ha invitato a votare “Sì” ad ottobre perché: “La riforma serve a rendere (la Costituzione) più semplice, più sobria e più giusta”.
Ma pochi sono entrati nel merito, per cui mi pare giusto e corretto leggervi, tra gli oltre 40 articoli riformati della Costituzione, il nuovo articolo 70 che dovrebbe sostituire quello attuale e vedere se quello che viene affermato è la verità dei fatti.
Ecco qua, dunque, l'articolo 70.
Questo il testo attualmente in vigore: “la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere”.




Questo, invece, è il nuovo testo sottoposto a Referendum


La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali in materia di tutela delle minoranze linguistiche, di referendum popolare, per le leggi che danno attuazione all'articolo 117, secondo comma, per la legge di cui all'articolo 122, primo comma, e negli altri casi previsti dalla Costituzione.


Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati.


Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all'esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata.


Per i disegni di legge che dispongono nelle materie di cui agli articoli 114, terzo comma, 117, commi secondo, quarto, quinto e nono, 118, comma quarto, 119, terzo, quarto, limitatamente agli indicatori di riferimento, quinto e sesto comma, 120, secondo comma, e 132, secondo comma, nonché per la legge di cui all’articolo 81, sesto comma.





Ma l'articolo continua ancora per diverse righe con questa incredibile prosa.
Personalmente dopo averlo letto e riletto, non ci ho capito molto, ma forse è colpa mia perché sono una mente semplice.
Io penso che molto probabilmente quando questi pseudo costituenti scrivevano questo articolo, si erano fumati qualcosa di strano. Si diceva un tempo: le Costituzioni devono essere scritte per i diavoli non per gli angeli.
Le regole devono essere scritte dai sobri per gli ubriachi e non viceversa.
E la Costituzione dev'essere, come afferma la Serracchiani, “più semplice, più sobria e più giusta”, per essere compresa non solo dagli addetti ai lavori, ma dai semplici cittadini e deve contenere, i pesi ed i contrappesi, nella spiacevole eventualità che le Istituzioni cadano in mani poco democratiche.
E sicuramente l'articolo che vi ho appena letto, non possiede queste caratteristiche.
E poi, quando Renzi, Boschi e compagnia cantando, vi raccontano la favola che questa riforma farà risparmiare molti soldi allo Stato perché i componenti del nuovo Senato saranno 100 rispetto agli attuali 315 e non riceveranno indennità, vi stanno mentendo spudoratamente.
Il risparmio che si verrebbe ad ottenere col nuovo Senato è stato valutato dalla “Ragioneria dello Stato”, in meno di 50 milioni.
Briciole.
Se la loro intenzione fosse stata davvero quella, bastava dimezzare gli attuali 945 parlamentari.
Perché i consiglieri regionale ed i sindaci che occuperebbero gli scranni senatoriali, oltre ad avere l'immunità come i deputati, riceverebbero, ovviamente, lauti rimborsi spese.
E se volevano davvero velocizzare l'iter legislativo, dovevano eliminare definitivamente il Senato, mi pare ovvio.
Mentre questo articolo, a parere di molti costituzionalisti di fama, si presta a mille contestazioni sulle competenze tra Camera e nuovo Senato.
Per cui altro che velocizzare il processo legislativo.
Se ad ottobre vincessero i “Sì” e questa riforma costituzionale andasse in porto, avremmo pochi risparmi e molto probabilmente una paralisi parlamentare, alla faccia delle chiacchiere del bullo fiorentino e delle “serracchiani” di turno.









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