Oramai
non lo ferma più nessuno, può prendere in giro i Tribunali del
Paese e gli italiani non fanno una piega, dormono sonni tranquilli e
alcuni ancora lo votano
Naturalmente
sto parlando del Tutankhamon di Arcore.
Ecco
il fatto.
Lunedì
scorso, Berlusconi era atteso in Tribunale a Reggio Calabria per
testimoniare nel processo Scajola, in cui l'ex ministro è accusato
di aver favorito la latitanza di un ex deputato, Amedeo Matacena.
Matacena,
condannato
definitivamente a tre anni di carcere per concorso
esterno alla 'ndrangheta,
è attualmente latitante a Dubai, dove conduce una vita dorata.
Il
Caimano evidentemente è preoccupato di testimoniare sotto
giuramento. Alcune domande del Pm potrebbero metterlo in difficoltà,
facendo emergere degli scheletri tenuti gelosamente nascosti.
Ed
ecco cosa si inventa il Tutankhamon de noantri:
Non
può essere presente al processo perché lo stesso giorno ha un
incontro col presidente turco Erdogan
in visita di Stato a Roma.
Peccato
che nell'agenda di Erdogan nella sua visita a Roma, non era previsto
nessun incontro con lui.
Per
cui la motivazione adottata per non testimoniare al processo è
venuta a cadere clamorosamente.
L'avv.
Ghedini (poteva mancare?) ha
cercato di giustificare
questo comportamento spiegando: “(Berlusconi) aveva
chiesto un incontro privato con Erdogan e proprio per questo è
rimasto a Roma, ma non è stato possibile realizzarlo”.
Insomma
balle su balle per non testimoniare in un processo dov'è imputato un
suo sodale, l'ex ministro Claudio Scajola.
La
prossima udienza è prevista per il 26 marzo prossimo, per cui dopo
le elezioni del 4.
Accetto
scommesse: in quella data, Tutankhamon troverà un altro impedimento.
E
poi ci dicono che la legge è uguale per tutti!
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