mercoledì 7 febbraio 2018

Tutankhamon de noantri


Oramai non lo ferma più nessuno, può prendere in giro i Tribunali del Paese e gli italiani non fanno una piega, dormono sonni tranquilli e alcuni ancora lo votano
Naturalmente sto parlando del Tutankhamon di Arcore.
Ecco il fatto.
Lunedì scorso, Berlusconi era atteso in Tribunale a Reggio Calabria per testimoniare nel processo Scajola, in cui l'ex ministro è accusato di aver favorito la latitanza di un ex deputato, Amedeo Matacena.
Matacena, condannato definitivamente a tre anni di carcere per concorso esterno alla 'ndrangheta, è attualmente latitante a Dubai, dove conduce una vita dorata.
Il Caimano evidentemente è preoccupato di testimoniare sotto giuramento. Alcune domande del Pm potrebbero metterlo in difficoltà, facendo emergere degli scheletri tenuti gelosamente nascosti.
Ed ecco cosa si inventa il Tutankhamon de noantri:
Non può essere presente al processo perché lo stesso giorno ha un incontro col presidente turco Erdogan in visita di Stato a Roma.
Peccato che nell'agenda di Erdogan nella sua visita a Roma, non era previsto nessun incontro con lui.
Per cui la motivazione adottata per non testimoniare al processo è venuta a cadere clamorosamente.
L'avv. Ghedini (poteva mancare?) ha cercato di giustificare questo comportamento spiegando: “(Berlusconi) aveva chiesto un incontro privato con Erdogan e proprio per questo è rimasto a Roma, ma non è stato possibile realizzarlo”.
Insomma balle su balle per non testimoniare in un processo dov'è imputato un suo sodale, l'ex ministro Claudio Scajola.
La prossima udienza è prevista per il 26 marzo prossimo, per cui dopo le elezioni del 4.
Accetto scommesse: in quella data, Tutankhamon troverà un altro impedimento.
E poi ci dicono che la legge è uguale per tutti!

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