Molti sono convinti che Salvini sia troppo
divisivo con i suoi slogan beceri,
mentre la Meloni sembra più moderata e quindi risulta simpatica anche a chi non
vota a destra.
Per cui anche per chi non si
riconosce nella destra, Meloni, con il suo consenso personale, sarebbe una
leader del centrodestra più digeribile di Salvini.
Tutto questo succede perché abbiamo
poca memoria.
Ecco alcuni esempi in cui la Nostra
non è quella personalità politica che vorrebbe far credere.
Come la sceneggiata al museo Egizio
di Torino, quando criticò aspramente il suo direttore perché aveva voluto fare
uno sconto ai visitatori di lingua araba.
E così tuonò: “Una volta al governo Fratelli d’Italia realizzerà (…) una spoil system
(…) per tutti i ruoli di nomina per garantire la trasparenza e il merito, non l’appartenenza
ideologica”. Ma non lo potrà fare perché il museo Egizio torinese è retto
da una fondazione privata che recluta i suoi direttori con bandi pubblici,
quindi non prevede nessuna nomina e quindi la Nostra eroina se andrà al governo
non lo potrà cacciare.
Naturalmente poi smentì, come un
qualsiasi politicante, dichiarando di non aver mai detto quelle parole.
Comunque sia il direttore del museo
le rispose: “(…) il museo Egizio è di
tutti cerco solo di avvicinare le persone alla cultura. (…) le agevolazioni le
facciamo per tutti: manifesterete (voi dei FdI ndr) anche quando giovedì faremo
entrare gli studenti a quattro euro?”.
Sempre la Meloni ebbe a dire: “Ho un rapporto sereno con il fascismo”.
Per la Meloni dunque, il fascismo è un lieve inciampo nella storia italica .
Oppure, sempre Lei, chiese un contraddittorio
con Rula Jebreal, che al festival di Sanremo fece un monologo su uno stupro,
come se ci fosse da controbilanciare l'intervento chiamando a difesa uno stupratore.
O quando senza arrossire sparò: “Abolire il reato di tortura che impedisce
agli agenti di fare il proprio lavoro”.
O quando disse questa sciocchezza: “In una scuola viene eliminato il maiale per
far posto al cous-cous, alimento tipico nordafricano. Ora sono i nostri figli a
doversi adeguare alle esigenze alimentari di chi dovrebbe integrarsi. Questa è
follia”.
Poi elogia l’idea di famiglia cara ai
cattolici benedetta dal matrimonio, mentre è convivente. Però sappiamo che la
Destra su questo non scherza: abbiamo visto in passato manifestazioni a favore
del matrimonio cattolico con alla testa Berlusconi, Fini e Casini tutti
divorziati!!
Comunque non si deve dimenticare alcuni
suoi compagni di viaggio come Ignazio La Russa notoriamente non contrario al
fascismo.
Meloni gioca, come spiega bene Gad
Lerner a presentarsi quando serve: “Come
fascista con i fascisti e afascista con gli afascisti.
Ora per questa sua capacità di stare
in questo equilibrio politico, è diventata presidente del partito dei
conservatori europei.
Per cui, come scrive Selvaggia Lucarelli,
Lei è un genio politico, ma noi siamo degli smemorati.
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