Che strana
civiltà è la nostra. Da giorni i quotidiani locali dedicano articoli su
articoli su una gatta che era stata legata con catene per 10 anni da un padrone
di Porcia che evidentemente non è molto amico degli animali.
Articoli in
cui si metteva in evidenza le sofferenze del povero felino.
Ora la gatta
è morta. E così sono partite le accuse al suo crudele padrone di “felinicidio”!
Viene accusato, il neo nazista, di brutalità e di essere una persona senza
cuore. In pratica un essere spregevole.
Ora faccio
una breve riflessione: quando vediamo dei poveri migranti fermati dalle forze
dell’ordine nelle nostre strade o li troviamo su carrette del mare in balia
delle onde in mezzo al Canale di Sicilia, spesso non abbiamo la stessa empatia
che abbiamo quando una povera bestia viene maltrattata.
Eppure dovrebbe
essere naturale avere più vicinanza con un essere umano.
Purtroppo
dopo decine di anni in cui veniamo quotidianamente bombardati dai media con
immagini di povera gente che scappa da guerre, fame, tirannidi, e vengono additati
come gente che ci ruba il pane, che ci porta il terrorismo, molti non si
sentono affatto vicini a questa umanità dolente, anzi ritengono che lasciarli
morire in mezzo al mare, oppure erigere un muro alle frontiere sia il modo più
giusto per risolvere il problema.
Magari
questi ultimi sono tra coloro che gridano allo scandalo per le sevizie che poi hanno
portato alla morte la povera gattina e schiafferebbero volentieri in carcere il
suo padrone aguzzino.
Ed è solo una
gatta!
Io penso che
se la nostra civiltà ha questi valori, inevitabilmente è destinata a scomparire.
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