martedì 31 agosto 2021

L'Uomo e la gattina

 

Che strana civiltà è la nostra. Da giorni i quotidiani locali dedicano articoli su articoli su una gatta che era stata legata con catene per 10 anni da un padrone di Porcia che evidentemente non è molto amico degli animali.

Articoli in cui si metteva in evidenza le sofferenze del povero felino.

Ora la gatta è morta. E così sono partite le accuse al suo crudele padrone di “felinicidio”! Viene accusato, il neo nazista, di brutalità e di essere una persona senza cuore. In pratica un essere spregevole.

Ora faccio una breve riflessione: quando vediamo dei poveri migranti fermati dalle forze dell’ordine nelle nostre strade o li troviamo su carrette del mare in balia delle onde in mezzo al Canale di Sicilia, spesso non abbiamo la stessa empatia che abbiamo quando una povera bestia viene maltrattata.

Eppure dovrebbe essere naturale avere più vicinanza con un essere umano.

Purtroppo dopo decine di anni in cui veniamo quotidianamente bombardati dai media con immagini di povera gente che scappa da guerre, fame, tirannidi, e vengono additati come gente che ci ruba il pane, che ci porta il terrorismo, molti non si sentono affatto vicini a questa umanità dolente, anzi ritengono che lasciarli morire in mezzo al mare, oppure erigere un muro alle frontiere sia il modo più giusto per risolvere il problema.

Magari questi ultimi sono tra coloro che gridano allo scandalo per le sevizie che poi hanno portato alla morte la povera gattina e schiafferebbero volentieri in carcere il suo padrone aguzzino.

Ed è solo una gatta!

Io penso che se la nostra civiltà ha questi valori, inevitabilmente è destinata a scomparire.

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