Domani, lunedì,
Draghi e Conte si incontreranno a Palazzo Chigi.
Molti
editorialisti ci fanno credere che queste incomprensioni tra i 5Stelle di Conte
e Draghi siano dovute a questioni personali. Se pensiamo che
Conte è stato sostituito da Draghi con un colpo di mano diretto da Mattarella, può anche darsi. Ricordo che Conte è uscito da Palazzo Chigi senza un voto di sfiducia del
Parlamento.
Ma, secondo
me, la situazione attuale di rischio rottura e quindi uscita dal governo Draghi
dei 5 Stelle, è dovuta a tanti fattori politici. Come lo smantellamento della
riforma della Giustizia dell’ex ministro Bonafede, sostituita con la riforma
Cartabia che la peggiora; smantellare il superbonus del 110%, una misura voluta dai 5 Stelle. Oppure gli attacchi vergognosi al Reddito di Cittadinanza, riforma simbolo dei 5
Stelle. E altre riforme minori.
Sul RdC sono
state dette una montagna di menzogne. Come quella che sono state oggetto di
truffe clamorose. Oppure che causa il RdC gli imprenditori non trovano
personale perché i giovani che dovrebbero coprire quei posti, stanno
stravaccati tutto il giorno nel divano visto che incassando i 500 euro mensili
fanno una vita da nababbi.
Io spero che
i 5 Stelle escano finalmente da questo governo che sta cassando tutte le giuste riforme del Conte 1 e 2.
Io penso
pure che ciò che ha riferito il prof. De Masi sulla richiesta di Draghi a
Grillo di allontanare Conte da capo del Movimento, sia vera e sia un fatto
gravissimo e indica a che livello sia giunta l’insofferenza e il senso di
potenza di Draghi verso chi si permette di non essere d'accordo sulle sue scelte.
Come scrive
il prof. D’Agostino, un ex collega di De Masi: “De Masi teneva lezioni alla Scuola Superiore della Pubblica
Amministrazione, ne ho ammirato negli incontri del corpo docente, oltre le
formidabili qualità intellettuali, l’equilibrio e la lealtà per le istituzioni”.
Per cui Domenico De Masi è una persona per bene e quello che ha riferito è sicuramente vero.
E quindi Draghi ha effettivamente chiesto la cacciata di Conte che gli da fastidio e
questo è un fatto gravissimo, per cui per richiamare Dahrendorf: l’Italia è
diventato un Paese con “una democrazia
senza democratici”.
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