domenica 3 luglio 2022

Draghi non è un padreterno

Domani, lunedì, Draghi e Conte si incontreranno a Palazzo Chigi.

Molti editorialisti ci fanno credere che queste incomprensioni tra i 5Stelle di Conte e Draghi siano dovute a questioni personali. Se pensiamo che Conte è stato sostituito da Draghi con un colpo di mano diretto da Mattarella, può anche darsi. Ricordo che Conte è uscito da Palazzo Chigi senza un voto di sfiducia del Parlamento.

Ma, secondo me, la situazione attuale di rischio rottura e quindi uscita dal governo Draghi dei 5 Stelle, è dovuta a tanti fattori politici. Come lo smantellamento della riforma della Giustizia dell’ex ministro Bonafede, sostituita con la riforma Cartabia che la peggiora; smantellare il superbonus del 110%, una misura voluta dai 5 Stelle. Oppure gli attacchi vergognosi al Reddito di Cittadinanza, riforma simbolo dei 5 Stelle. E altre riforme minori.

Sul RdC sono state dette una montagna di menzogne. Come quella che sono state oggetto di truffe clamorose. Oppure che causa il RdC gli imprenditori non trovano personale perché i giovani che dovrebbero coprire quei posti, stanno stravaccati tutto il giorno nel divano visto che incassando i 500 euro mensili fanno una vita da nababbi.

Io spero che i 5 Stelle escano finalmente da questo governo che sta cassando tutte le giuste riforme del Conte 1 e 2.

Io penso pure che ciò che ha riferito il prof. De Masi sulla richiesta di Draghi a Grillo di allontanare Conte da capo del Movimento, sia vera e sia un fatto gravissimo e indica a che livello sia giunta l’insofferenza e il senso di potenza di Draghi verso chi si permette di non essere d'accordo sulle sue scelte.

Come scrive il prof. D’Agostino, un ex collega di De Masi: “De Masi teneva lezioni alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ne ho ammirato negli incontri del corpo docente, oltre le formidabili qualità intellettuali, l’equilibrio e la lealtà per le istituzioni”. Per cui Domenico De Masi è una persona per bene e quello che ha riferito è sicuramente vero.

E quindi Draghi ha effettivamente chiesto la cacciata di Conte che gli da fastidio e questo è un fatto gravissimo, per cui per richiamare Dahrendorf: l’Italia è diventato un Paese con “una democrazia senza democratici”.

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