sabato 29 aprile 2023

Il pasticciaccio del Metropol

E’ stata archiviata l’inchiesta giudiziaria sui presunti fondi russi che dovevano andare alla Lega di Salvini.

La storia nasce da un incontro avvenuto il 18 ottobre 2018 all’Hotel Metropol di Mosca tra Gianluca Savoini, ex portavoce di Salvini e presidente dell’associazione Lombardia-Russia, il broker Francesco Vannucci e l’avvocato Gianluca Meranda e altri tre personaggi russi.

Nell’incontro che è stato registrato di nascosto dall'avv. Meranda, emerge una trattativa tra gli esponenti della Lega e i tre russi per cercare un accordo di compravendita di petrolio del valore di oltre un miliardo di euro tra la Russia e l'Italia e che poi doveva scontare un 4% per finanziare la Lega per una cifra di circa 65 milioni di euro che sarebbero servite per le elezioni europee del 2019.

L’affare sarebbe stato programmato nel giugno del 2018 con la collaborazione, secondo il Gip, dell’oligarca russo Kostantin Malofeev.

Vannucchi, riportando parole di Savoini, dice che Salvini avrebbe dovuto incontrare al Four Seasons di Mosca in una stanza “segreta”, il ministro dell’Interno russo. Per cui come dicono i Pm, Salvini era al corrente di questa trattative anche se non è mai stato coinvolto nelle indagini.

Il giudice spiega che la corruzione internazionale non è contestabile anche a causa delle mancate rogatorie chieste alla Russia, ma che non hanno ricevuto risposta.

Infatti i magistrati conoscono le generalità di due dei partecipanti al Metropol, che sono Andreevich Yakunin e Andrey Yuryevich Karchenko, mentre il terzo e noto solo col nome di Yuri. Ma per ipotizzare la corruzione internazionale è necessario che questi soggetti siano pubblici ufficiale e questo per la mancanza di risposte russe, non lo sappiamo.

Insomma, secondo gli inquirenti, “l’intera operazione rientra in un proposito criminoso non costituente reato”.

E dopo tutto questo, Salvini minaccia querele e anche delle scuse!

Io penso che anche se questa inchiesta è stata archiviata, il Gip e gli inquirenti hanno scritto parole inequivocabili che questa trattativa c’è stata e voleva finanziare la Lega e secondo logica Salvini, essendo il padre padrone del partito, non poteva essere all’oscuro di questi fatti.

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