Ho seguito le dichiarazioni di voto alla Camera sul Def. L’ultimo intervento è stato del capogruppo dei FdL, Foti. Vicino a Foti era seduta Augusta Montaruli che applaudiva vivacemente i passaggi più “violenti” dell’intervento del suo capogruppo. Personalmente questa scena mi ha disgustato per la faccia di bronzo della deputata.
Si deve
sapere che la Montaruli era stata nominata dal governo Meloni, sottosegretaria all’Università. Ma
poi è stata costretta a dimettersi dopo che è stata condannata in modo
definitivo a 1 anno e 6 mesi di carcere per peculato.
Infatti, Montaruli,
quando tra il 2010 e il 2014 era nel Consiglio regionale del Piemonte, con soldi
pubblici, circa 25 mila euro, aveva fatto delle spese che non c’entravano nulla con
il proprio ruolo di consigliere.
Ad esempio, aveva
acquistato dei beni come un depilatore per signora, sigarette, dei libri hot con titoli
espliciti come: “Giochi proibiti per coppie”, Un Cd del cantante Bublè, una
borsa firmata Hermès, oggetti di cristallo swaroski, spese di lavanderia, fiori
per un avvocato, degli orecchini per la sua collaboratrice, eccetera.
Insomma
spendeva denaro pubblico del suo gruppo come fosse un suo bancomat!
Ed oggi, un
personaggio con questo pedigree ce lo
troviamo in Parlamento a legiferare per gli italiani. Ce lo troviamo nei talk show
a discutere con arroganza contro chi non
la pensa come il suo partito.
Tutto questo
da la misura dell’abisso etico cui ci troviamo.
Una
pregiudicata per peculato dovrebbe sparire dall’agone politico e nascondersi per
la vergogna.
Invece in
questo povero Paese pare che una condanna penale sia un punto di merito che fa curriculum.
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