mercoledì 25 ottobre 2023

Israeliani buoni e i palestinesi cattivi?

Degli israeliani che vengono liberati o sono tutt’ora prigionieri a Gaza si conoscono i loro nomi. Così pure i famigliari dei ragazzi uccisi nel Rave party. Ed è giusto. Mentre le migliaia di donne, bambini e uomini morti nella striscia di Gaza e in Cisgiordania sono solo dei numeri. Evidentemente un morto israeliano conta di più di un morto palestinese e questo, a casa mia, si chiama: razzismo.

Uno dei quotidiani più importanti israeliani Haaretz, ha scritto un articolo che solo un quotidiano italiano ha riportato, perché cambierebbe il paradigma tra Israele buono, ed i palestinesi cattivi.

Scrive il giornalista ebraico: spinti dall’ultra destra religiosa al governo i coloni insediatasi in Cisgiordania che è territorio palestinese, stanno massacrando i residenti palestinesi sapendo di avere la totale impunità. Infatti il ministro per la sicurezza interna, l’ultrà della destra religiosa Itamar Ben-Gvir, ha disposto di dare ai coloni delle armi come l’M16 “per la loro sicurezza”.

Per cui i villaggi vicino agli insediamenti dei coloni israeliani, sono spesso attaccati e anche spalleggiati dall’esercito che non interviene.

Sono 51 i civili uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre, e circa 1000 costretti a lasciare le loro case. Case attaccate di notte e bruciate.

A Wadi as- Seeq, scrive sempre Haaretz, tre pastori palestinesi sono stati legati e bendati per ore, sono stati battuti con i calci dei fucili, torturati con le sigarette accese, e per finire gli hanno urinato addosso. Gli stessi autori hanno ritratto il tutto. Il vllaggio palestinese dl Al Tuwani, filmato dal gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem, si vedono i coloni sparare verso i palestinesi.

I coloni armati con gli M16 cercano arabi isolati per sparagli.

In un villaggio nell’area di Nablus, Eshed Kodesh, abitato da 20 famiglie, c’è stato un raid dove sono morti tre palestinesi e una bimba di 6 anni. Diverse sono state le case incendiate, mentre i residenti venivano legati perché assistessero agli incendi delle loro case. Quando una parte della popolazione ha cominciato a lanciare pietre, i militari israeliani presenti hanno fatto fuoco con la scusa di difenderli dall’assalto dei palestinesi.

Su dei volantini lanciati in un villaggio palestinese, si vedevano un gruppo di uomini armati mascherati con in mano serbatoi di carburante, una sega elettrica e asce con la didascalia in arabo e in ebraico: ”A tutti i topi nelle fogne di Qusra, vi aspettiamo e non ci dispiacerà. Il giorno della vendetta sta arrivando”.

E così in altri 18 villaggi palestinesi della Cisgiordania. I capi dei coloni più estremisti hanno invitato i loro colleghi della zona “a prepararsi a conquistare i villaggi (palestinesi) vicino a voi e di distruggere chiunque si unisca al nemico”.

Chi fermerà questo odio?

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