Dopo il clamoroso caso che ha costretto l’ospedale civile di Pordenone ad accompagnare con un’autoambulanza i suoi pazienti che necessitano di una risonanza cardiaca al policlinico S.Giorgio, perché il nosocomio civile non ha il personale, il MV pubblica un altro caso di malasanità.
Si tratta di
una donna di 78 anni malata “oncologica in fase terminale” che dopo essere
svenuta in casa è stata portata dal marito ottantenne al pronto soccorso dell’ospedale
civile pordenonese.
Il triage
gli ha assegnato il codice azzurro e viene presa in consegna alle 12.30.
La figlia
che ha accompagnato i genitori, ha spiegato che la madre è molto debole e non
riesce a stare seduta su una sedia per oltre 2 ore.
Il marito sempre
presente al PS non ha avuto notizie di sua moglie per ore. Ha provato a
chiedere ad una volontaria, ma per il suo tono evidentemente agitato gli ha “intimato di non alzare il tono della
voce perché altrimenti sarebbe stato
messo alla porta dalla sicurezza”.
Sempre
l’anziano marito dice non ha potuto andare in bagno, né uscire per prendere un
caffè per timore che in quel frangente uscisse qualcuno per fare il punto della
situazione in cui versa sua moglie.
Verso le 22
la figlia è riuscita a fermare un infermiere che gli ha dato ascolto.
Dopo qualche
minuto il vecchio marito viene chiamato da un medico e “trova sua moglie in corridoio su una lettiga che piange, dopo dieci
ore di attesa, esausta, affamata, assetata e soprattutto abbandonata a se
stessa”.
In tarda
serata è stata poi ricoverata.
Io penso che
con questa storia la sanità pubblica nella Destra Tagliamento abbia raggiunto
il fondo.
Ora l’Asfo
sta valutando di destinare un oss nel Ps che possa rapportarsi con i famigliari dei
pazienti, per non lasciare in ambasce coloro che stanno dietro una porta e non
conoscono la situazione clinica del loro famigliare.
E penso pure
che il direttore dell’Asfo dovrebbe fare un passo indietro per protesta verso
Trieste che evidentemente non gli da gli strumenti economici che servirebbero
per risolvere questi problemi pratici, oppure dovrebbe dimettersi per manifesta
incapacità.
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