Un tempo seguivo la boxe. Erano i tempi di Nino Benvenuti fino a Mike Tyson. Poi l’ho lasciato perché era diventato uno sport troppo violento. Ricordo quando Benvenuti perse il titolo mondiale del Medi contro l’argentino Carlos Monzon. Monzon aveva un pugno che faceva male e penso che in nessun match precedente Benvenuti avesse ricevuto una simile lezione da parte di un avversario. Così come l’altro campione dei Massimi, Tyson. Questi come cominciava l’incontro, si avventava sull’avversario e lo demoliva velocemente, tanto erano potenti i suoi pugni.
E ora vengo
al fatto del giorno: la sconfitta per abbandono alle olimpiade di Parigi della
nostra Angela Carini contro l’algerina Imane Khelif in un turno eliminatorio
della prova di boxe femminile. Una storia sgradevole perché sporcata dalla
politica politicante. Quella stessa politica che a parole dicono che dovrebbe
stare fuori dallo sport. Questa pugile donna algerina è stata trattata in
maniera oscena da tutto l’armamentario mediatico della destra. Il personale
politico sempre di destra ha sparato contro il Cio che ha permesso a questa
donna di salire sul ring a battersi contro un’altra donna. La povera Imane è
stata chiamata transessuale, una imbrogliona. La Verità ha titolato su questo
fatto: “Olimpiade gender”. Mentre il Giornale: “E’ un uomo, combatterà contro
la pugile tricolore”. Una vergogna. Lei è nata donna e ha vissuto tutta la vita
da donna. Non c’è nessun imbroglio.
La Carini
molto probabilmente è stata condizionata da questi sospetti e appena è stata
colpita dopo 46 secondi dall’inizio, ha girato le spalle e si è arresa. E per
finire in bellezza, si è pure rifiutata di dare la mano all’avversaria
vincitrice.
Una classe
politica ed un’atleta che ci hanno fatto fare una figura di tolla incredibile.
E per
ritornare a Benvenuti quando ha perso contro Monzon, non ha girato la schiena
ed abbandonato il ring ai primi colpi pesanti, ma ha continuato a dare e
soprattutto a prenderle per tutte le riprese e dopo la sconfitta non si è
lamentato per i pugni troppo pesanti di Monzon. Così come gli avversari di
Tyson quando venivano messi al tappeto dopo poche riprese, non si lamentavano
della pesantezza dei suoi colpi.
Per cui,
visto che secondo alcuni osservatori che conoscono la boxe, il pugno che ha
fatto decidere la Carini per il ritiro non era così pesante, io penso che
lei sia stata condizionata dalla politica che aveva già iniziato a spargere
veleno sulla presunta identità dell’algerina.
E per
finire, vedere la Meloni che si coccolava la Carini come fosse un’eroina, mi è
sembrato uno spot mediocre e soprattutto falso.
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