Ma il ministro della Giustizia Nordio ci prende tutti per degli imbecilli?
La
cosiddetta “riforma Nordio” è per essere gentili una catastrofe che farà del male
ai cittadini comuni e viceversa, sarà molto gradita alla casta padrona.
Ecco un
breve riassunto su alcune sue scelte.
L’abuso
d’ufficio e il traffico di influenze sono stati aboliti. E le procure che
chiedevano non venissero cassati perché erano degli strumenti indispensabili
per individuare frodi e corruzioni sono rimasti inascoltati. Ma questi sono
reati dei cosiddetti “colletti bianchi” e quindi va bene così. Mentre hanno
aumentato i reati cosiddetti minori.
Hanno
cominciato con il “decreto anti rave”
giustificando tale scelta per salvaguardare “l’invasione di terreni o edifici
con pericolo per la salute e l’incolumità pubblica”. Poi la tragedia di Cutro
in Calabria dove morirono, a poche centinaia di metri dalla spiaggia, quasi
cento migranti. Anche in questo caso davanti all’opinione pubblica molto
colpita dal naufragio, Meloni & C. decisero di inasprire le pene per gli
scafisti per il reato di “Morte o lesioni come conseguenza di delitti in
materia di immigrazione clandestina”. Poi, come riporta il Fatto, abbiamo altre
novità legislative con inasprimenti di pena come il “reato di stesa” dopo il
caso Caivano; la “rivolta in istituto penitenziario”; “l’inosservanza
dell’obbligo di istruzione dei minori”; la “detenzione di documenti aventi
finalità di terrorismo”; la “maternità surrogata da considerare un reato
universale”; la “induzione e costrizione all’accattonaggio”;. Insomma siamo
alla bulimia sui reati minori, mentre l’abuso d’ufficio e il traffico
d’influenze, che sono reati tipici della “casta padrona”, sono stati aboliti!
E poi c’è il
sovraffollamento delle carceri.
Per cui
abbiamo: da una parte si inaspriscono le pene mentre dall’altra stanno
studiando come scarcerare coloro che sono in galera.
Eppure sarebbe
relativamente facile risolvere il dramma del sovraffollamento delle nostre
carceri indegne di un Paese civile, basterebbe riconoscere che un
tossicodipendente è una persona malata che ha bisogno di cure mediche e non di galera.
Sono circa il 30% i detenuti tossicodipendenti che dovrebbero uscire per essere
ricoverati in strutture atte a risolvere i loro problemi. Si risolverebbe così pure
le orrende situazioni delle nostre carceri.
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