Antonio De Nicolo, ex procuratore capo a Trieste ora in pensione, ha rilasciato un’intervista, cui faccio un sunto, sulla volontà di separare le carriere dei magistrati, che dovrebbe far riflettere quei politici di destra e non solo, che hanno ancora a cuore il bene del Paese.
Questa
destra al potere vorrebbe separare le carriere dei Pm a quella dei giudici con due CSM.
Molto spesso gli stessi politici accusano le Procure di mandare a processo dei
cittadini che poi vengono assolti dal giudice. Quei politici che fanno questo
assioma, non si rendono conto di offendere la logica. Perché se è vero che
spesso i giudici assolvono l’imputato perché ritengono le prove non sufficienti
per condannare, questa è la prova provata che tra Pm e giudici, anche se oggi
sono colleghi, i giudici terzi sanno gestire correttamente il processo assolvendo
l’imputato se le prove portate dal Pm le ritengono insufficienti, senza subire
la pressione per la vicinanza che c’è tra loro. Per cui chi è a favore della
separazione delle carriere come le volevano i noti criminali Gelli, capo della
P2, e Berlusconi, queste giuste argomentazioni dimostrano il contrario. Poi ci
sono i giudici onorari che decidono su molti processi penali. Sono nella quasi
totalità degli avvocati. Giudicano in un foro diverso in cui svolgono la loro
attività. Ad esempio, hanno lo studio a Pordenone e fanno i giudici a Padova.
Quindi svolgono due funzioni contemporaneamente. E ovviamente hanno molti amici
e conoscenti tra gli avvocati. Ma non ho sentito nessun politicante scagliarsi
contro questo stato di cose. Evidentemente per loro questi avvocati – giudici onorari fanno
il loro lavoro bene giudicando come legge comanda.
Altro
esempio: perché nei processi contabili che finiscono nella Corte dei Conti, si
accetta che il Pm sia un collega dei giudici e nessuno chiede di separare le
carriere dei Procuratori regionali da quelle dei giudici per assicurarne la
terzietà?
Perché, continua
sempre De Nicolo, non si ritiene indispensabile separare le carriere tra i
giudici di primo grado da quelli dell’Appello? Non potrebbe accadere, secondo
chi pensa che ci sia un complotto delle toghe in atto per destabilizzare il
Paese che, conoscendosi, il giudice
della Corte d’Appello dia ragione comunque al suo collega?
Così pure i
giudici della Cassazione dovrebbero
essere separati dai loro colleghi delle Corti d’Appello per lo stesso motivo.
Insomma se si
continua secondo questa logica che rammento era anche nel programma di due noti
criminali come Gelli e Berlusconi, si dovrebbero istituire dei nuovi mini
ordini della magistratura. Tanti CSM, tanti quanti sono i gradi di giudizio,
oltre naturalmente quello specifico per i Pm.
Ma in questo
modo lo Stato di diritto diventa una barzelletta.
Nessun commento:
Posta un commento