Questa destra c’è la fatta, ha costruito una legge che vieta di intercettare i corruttori, i corrotti e i politicanti loro complici. E’ passata la legge sulle intercettazioni che ora non possono durare più di 45 giorni. Andare oltre diventa quasi impossibile per i Pm che indagano. Eppure la Magistratura tutta ha chiesto in tutti i modi che non venisse approvata. Molti Procuratori che sono intervenuti con solidi argomenti lamentando che questa scelta sarebbe un regalo alla malavita, sono stati sbeffeggiati e bacchettati dalla maggioranza meloniana. Gratteri, Di Matteo Cantone e altri Procuratori, hanno parlato di disarmo unilaterale verso i reati dei cosiddetti “colletti bianchi”, dei potenti, mentre viceversa, per i normali cittadini sono state create nuove fattispecie di reati con pene carcerarie assurde da Stato di polizia. Il Pm Francesco Pinto che ha indagato sulla corruzione ligure che ha fatto emergere un verminaio in cui è coinvolto anche il governatore Toti, ha spiegato che se fossero state in vigore le nuove norme, quell’indagine non si sarebbe potuta fare e Toti sarebbe al suo posto a continuare a fare i suoi affari con Spinelli & C..
E poi
abbiamo il caso Mose di Venezia, dove a suo tempo sono state arrestate per corruzione decine
di politici e manager poi condannati con sentenze definitive. Ebbene il Pm che
coordinava l’inchiesta e fece oltre
300mila ore di intercettazioni, era proprio lui l’attuale ministro Nordio che ora ha voluto tagliarle perché costano e non servono!!
E questo mi
suona male….
Personalmente mi fido più dei magistrati di cui sopra che sono in prima linea contro il malaffare. La loro storia professionale ci dice che loro sono dei veri servitori dello Stato.
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