BlackRock è il più grande fondo di investimenti del mondo. Gestisce 10.600 miliardi di dollari. Che sono la somma del Pil dell’Italia, della Germania, della Francia e della Spagna. Una forza bruta finanziaria.
Ebbene il
suo Amministratore delegato Larry Fink è di casa a Palazzo Chigi e questo non
mi fa stare sereno. Fink ovviamente non è un samaritano, non regala nulla e
vuole che i soldi che gestisce siano redditizi. Già attualmente è socio di
maggioranza in Unicredit. E’ secondo azionista di Intesa S. Paolo e Monte dei
Paschi di Siena. E’ presente in Mediobanca. E per andare nel settore energetico
è dentro Terna, Italgas, Enel, Snam e altri ancora. E’ presente nella Difesa
con Leonardo. Ha in portafoglio il 50% delle azioni di Italo. Insomma possiede già
una buona parte dei più importanti brand italiani.
Alla Meloni
durante il G7 tenuto in Puglia ha detto: “Possiamo
costruire infrastrutture sbloccando gli investimenti privati essendo pragmatici
in materia di permessi e di politica energetica. Si tratta di obiettivi
ammirevoli e BlackRock è un partner per raggiungerli”.
Questa frase
mi turba.
A casa mia questo
vuol dire senza tanti giri di parole che vogliono agire senza regole, senza controlli.
Il fondo Usa
vorrebbe anche le infrastrutture nazionali di trasporto e così entrare nelle
Ferrovie dello Stato.
Siccome
sappiamo come funzionano le privatizzazioni in Italia, penso che se queste
intenzioni meloniane dovessero concretizzarsi, l’Italia come Paese si
indebolirà ulteriormente a beneficio di questo fondo e diventerà più povera.
Ho un brutto
presentimento.
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