L’ipocrisia è sempre stata di casa in politica.
Ma oggi siamo ben oltre il sopportabile. Vediamo il caso di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo con oltre 300 miliardi di dollari di patrimonio. Questo signore, americano d’adozione, ha messo lingua su una questione italiana come un elefante in una cristalleria. Secondo il Nostro, i giudici italiani che hanno sentenziato sul “caso Albania” sono da cacciare. Ha sparato cose che neppure in una repubblichetta delle banane verrebbe accettata.
E cosa gli
risponde dopo giorni la nostra primo ministro? Musk non fa parte
delle istituzioni. E' un cittadino privato e può dire ciò che
vuole.
Forse perché la
nostra underdog a
capo del governo è un’amica di questo soggetto? Lo ha dimostrato
in varie circostanze, invitandolo ad Atreju durante la festa del
partito, lo ha ricevuto a Palazzo Chigi ed ha avuto altri
incontri negli Stati Uniti.
Per cui per la
Meloni, Musk è un cittadino “più” normale rispetto agli altri, e
quindi la sua risposta all’intervento a gamba tesa
dell’americano è stata reticente e, permettetemi, anche
paracula.
Oltretutto,
Musk oltre a essere un genio, è uno che nella vita privata è
l’esatto opposto del “Dio, Patria e Famiglia” meloniano.
Musk non ha
ideologie: E’ un amorale. E’ uno che non rispetta la Storia. E’
un cinico.
Usa ketamina,
marijuana e altre droghe. E' ricorso alla maternità surrogata
che la Meloni vuole sia reato planetario. Ha chiamato dei
figli con nomi strani come XAE A-XII e Techno Mechanicus che fa
capire il personaggio di cui stiamo parlando.
Insomma, capisco che in un mondo dove il denaro è tutto, questi particolari della sua vita privata sono considerati delle sciocchezze. Ma quando un personaggio simile entra in ruoli istituzionali e le sue decisioni incidono sulla vita di milioni di persone, personalmente vorrei che le scelte politiche le facessero persone con un’etica pubblica migliore.
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