Io non sono un terrorista, non perché il mio Dna non me lo permette, ma solo perché non sono nato in una prigione a cielo aperto com’è la Striscia di Gaza. Chi nasce sfortunatamente in quei luoghi dove la violenza è sempre dietro l’angolo, è molto probabile che crescendo diventi un violento. Per cui gli attuali bambini ancora vivi a Gaza, ma che stanno morendo di stenti e di mancanza di tutto perché Netanyahu ha bloccato tutti i rifornimenti di cibo, medicine, carburante e tutto quello che serve per vivere, se diventeranno adulti diventeranno inevitabilmente dei terroristi pronti a sacrificare la loro vita per la causa. Il genocidio che si sta consumando a Gaza avrà conseguenze per decine di anni nel mondo. Bambini a cui hanno ammazzato la famiglia, appena avranno l’età saranno dei nuovi terroristi pronti anche a farsi esplodere. Questo è il risultato dei crimini che un bandito come Netanyahu, con la complicità degli Usa e dell’Occidente, ha creato ammazzando decine di migliaia di palestinesi motivando tali massacri come inevitabile per distruggere Hamas. Ma Hamas è stato solo piegato, in futuro questi figli o fratelli di coloro che sono morti sotto le bombe e l’esercito israeliano, saranno disposti a dare la propria vita contro coloro che hanno ucciso i loro cari.
La violenza
inevitabilmente porta altra violenza in una spirale difficile da fermare.
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