Gli avvocati delle Camere Penali, l’Associazione nazionale dei magistrati e 250 docenti universitari di diritto costituzionale e pubblico, hanno denunciato la gravità del decreto del governo del c. d. Dl sulla sicurezza che sarà presto convertito in legge con la fiducia e quindi senza dibattito in Parlamento. Il governo per giustificare questo obbrobrio democratico afferma che lo fa per motivi di particolare necessità e urgenza.
Questo
Decreto Legge del governo sulla Sicurezza contiene 14 nuovi reati e 9 circostanze
aggravanti. Nuovi reati ridicoli e pericolosi come il divieto di rave party sopra i 50 partecipanti.
Questo sembra una barzelletta: l’obbligo per il giudice di avvisare
l’arrestando entro 5 giorni dalla richiesta del Pm per interrogarlo e così la persona che il Pm chiede l'arresto può scappare. Pone il limite di 45 giorni per le intercettazioni così i
criminali sanno quando devono tacere e quando possono parlare a ruota libera.
Questo limite non vale per i reati di mafia e terrorismo. Quindi Stupri,
sequestri di persona, tangenti, bancarotte, frodi, eccetera sono incluse nei 45
giorni. Così come la ricerca dei latitanti. Con questi limiti nessun boss
mafioso come Riina, Provenzano e Messina Denaro sarebbero stati presi. Le donne
incinta o che hanno figli sotto l’anno possono andare in carcere su ordine del
giudice, mentre con la legge in vigore la pena viene sempre rinviata. Nelle
rivolte delle carceri e nei Centri di trattenimento per immigrati irregolari,
anche se passive, la pena ulteriore è di 1 anno fino a 5 anni. Le lesioni anche
lievi agli agenti giudiziari e di pubblica sicurezza prevede il carcere da
2 fino a 5 anni. E c’è uno stanziamento di
10mila euro per le eventuali spese legali degli agenti coinvolti. Sempre per le
forze dell’ordine, le famose Bodycam
restano facoltative così come i codici identificativi. E fuori servizio è
consentito loro di portare armi private. E poi sono stati creati dei nuovi
reati specifici come i blocchi stradali e le occupazioni abusive di immobili. E
pene aggravate per chi ostacola infrastrutture strategiche (la c.d. norma anti
NO-TAV).
Queste sono
solo alcune perle di questo Decreto legge che sta per essere votato con la
fiducia in Parlamento.
Chiudo con
una frase del prof. Roberto Carnielli dell’Università degli studi di Milano riportata
in un intervento da Gian Carlo Caselli: “Ogni
torsione autoritaria è accompagnata o anticipata da strette repressive
presentate come necessarie per garantire la sicurezza. Il problema è semmai
capire quando la stretta repressiva sia da considerarsi un effettivo segnale di
allarme per la democrazia”.
E forse
questo è il caso che ci dovrebbe far meditare.
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