venerdì 30 maggio 2025

Dl sicurezza: attenzione, pericolo!

Gli avvocati delle Camere Penali, l’Associazione nazionale dei magistrati e 250 docenti universitari di diritto costituzionale e pubblico, hanno denunciato la gravità del decreto del governo del c. d. Dl sulla sicurezza che sarà presto convertito in legge con la fiducia e quindi senza dibattito in Parlamento. Il governo per giustificare questo obbrobrio democratico afferma che lo fa per motivi di particolare necessità e urgenza.

Questo Decreto Legge del governo sulla Sicurezza contiene 14 nuovi reati e 9 circostanze aggravanti. Nuovi reati ridicoli e pericolosi come il divieto di rave party sopra i 50 partecipanti. Questo sembra una barzelletta: l’obbligo per il giudice di avvisare l’arrestando entro 5 giorni dalla richiesta del Pm per interrogarlo e così la persona che il Pm chiede l'arresto può scappare. Pone il limite di 45 giorni per le intercettazioni così i criminali sanno quando devono tacere e quando possono parlare a ruota libera. Questo limite non vale per i reati di mafia e terrorismo. Quindi Stupri, sequestri di persona, tangenti, bancarotte, frodi, eccetera sono incluse nei 45 giorni. Così come la ricerca dei latitanti. Con questi limiti nessun boss mafioso come Riina, Provenzano e Messina Denaro sarebbero stati presi. Le donne incinta o che hanno figli sotto l’anno possono andare in carcere su ordine del giudice, mentre con la legge in vigore la pena viene sempre rinviata. Nelle rivolte delle carceri e nei Centri di trattenimento per immigrati irregolari, anche se passive, la pena ulteriore è di 1 anno fino a 5 anni. Le lesioni anche lievi agli agenti giudiziari e di pubblica sicurezza prevede il carcere da 2  fino a 5 anni. E c’è uno stanziamento di 10mila euro per le eventuali spese legali degli agenti coinvolti. Sempre per le forze dell’ordine, le famose Bodycam restano facoltative così come i codici identificativi. E fuori servizio è consentito loro di portare armi private. E poi sono stati creati dei nuovi reati specifici come i blocchi stradali e le occupazioni abusive di immobili. E pene aggravate per chi ostacola infrastrutture strategiche (la c.d. norma anti NO-TAV).

Queste sono solo alcune perle di questo Decreto legge che sta per essere votato con la fiducia in Parlamento.

Chiudo con una frase del prof. Roberto Carnielli dell’Università degli studi di Milano riportata in un intervento da Gian Carlo Caselli: “Ogni torsione autoritaria è accompagnata o anticipata da strette repressive presentate come necessarie per garantire la sicurezza. Il problema è semmai capire quando la stretta repressiva sia da considerarsi un effettivo segnale di allarme per la democrazia”.

E forse questo è il caso che ci dovrebbe far meditare.

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