In Italia succede anche questo e non è un bel vedere.
Sandro
Pappalardo è un ex pilota dell’Esercito, ex consigliere del ministro Crosetto,
ex assessore in Sicilia nella giunta Musumeci, e considerato vicino alla
sorella d’Italia Arianna Meloni.
E’ in
pensione e secondo la “legge Madia” se dovesse occupare dei ruoli pubblici non
potrebbe incassare delle indennità.
Invece
attualmente è presidente di Ita, ex Alitalia, e percepisce un’indennità di
500mila euro annui, per cui sarebbero soldi incassati illegittimamente.
Cosa è
quindi successo?
Nel decreto
del governo Meloni sulla Pubblica Amministrazione, appena approvato dalle
Camere, è stato infilato un emendamento che alcuni chiamano ad Pappalardum in cui la “legge Madia”
si applica a tutti i pensionati che occupano posti pubblici, eccetto quelli di
Ita. Un capolavoro.
Poi questo
prezioso servitore dello Stato è pure consigliere dell’Enit, l’Agenzia per il
Turismo e per questo ruolo incassa 40mila euro l’anno. Ora la Corte dei Conti
sta indagando se questi emolumenti siano leciti. Secondo la Guardia di Finanza
che indaga su questo, ha valutato che si sono spesi soldi pubblici per dei
rimborsi di 64mila euro e compensi tra il 2019 e il 2023 di 146mila euro.
Come si dice
in questi casi: tanto paga sempre Pantalone che siamo noi cittadini inerti
davanti a questo sfascio etico e politico cui stiamo assistendo.
Nessun commento:
Posta un commento