Ma l’assessore Riccardi crede che i cittadini del FVG siano ancora con l’anello al naso?
Ecco una sua
dichiarazione sulla chiusura del punto nascita del Policlinico S. Giorgio, dopo
che del personale del reparto che verrà chiuso, ha chiesto di entrare a
lavorare nell’ospedale civile di Pordenone.
“La maggior parte delle ostetriche del
Policlinico S. Giorgio hanno presentato formale richiesta di essere valutate
per l’assunzione in Asfo: è un fatto che smentisce i catastrofisti di un paese
a senso unico. Il pubblico è attrattivo perché offre garanzia di solidità, di
standard elevati, di condivisione e di possibile crescita professionale. I professionisti
sanno che lavorare in una struttura dove si concentra la maggiore casistica,
inserita in una rete, garantisce sicurezza a loro e alle future mamme. Siamo in
un paese nel quale l’impresa è libera e garantita non dimentichiamolo. Ma il pubblico
è il garante unico e inequivocabile della tutela del diritto alla salute dei
cittadini”.
Caro
Riccardi, la Sanità pubblica è notoriamente carente di personale medico e infermieristico
perché hanno aperto i battenti molte strutture sanitarie private agevolate
dalla politica regionale. E dove cercano il loro personale sanitario? Ma
ovviamente dal pubblico, che evidentemente questi professionisti lo trovano migliore che servire nel
pubblico. Per cui il pubblico non è così attrattivo come dice lei se poi le statistiche ci dicono che molti scelgono
il privato. Io penso che la colpa di questa grave crisi sanitaria che stiamo
attraversando sia dovuta alle scelte che il suo dante causa Fedriga vuole,
ovvero: meno pubblico e più privato.
Per cui,
caro Riccardi, non canti vittoria se 17 professioniste del punto nascita del S.
Giorgio vogliono entrare (o rientrare) nel pubblico, evidentemente non hanno altri
sbocchi professionali.
E quindi se
si vuole che i professionisti sanitari trovino interessante lavorare nel pubblico,
bisogna pagarli il giusto, con orari lavorativi decenti, in questo modo non
avremmo più questi esodi cui stiamo assistendo, che impoveriscono oltremodo i
nostri ospedali e le altre strutture sanitarie pubbliche.
Se questo si concretizzasse, non assisteremmo ad altre aperture di strutture sanitarie private. Anzi molte chiuderebbero e il loro personale sanitario, come le ostetriche del S. Giorgio, cercherebbero di entrare (o rientrare) nel pubblico.
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