lunedì 21 luglio 2025

Due pesi e due misure

Uno dei più famosi e importanti direttori d’orchestra del mondo, il russo Valerij Gergiev, non dirigerà il concerto alla Reggia di Caserta programmata per il 27 luglio. La sua colpa è di essere un amico del presidente russo Putin. Il ministro della cultura Alessandro Giuli ha dato il suo pieno e convinto sostegno a questa scelta degli organizzatori.

Forse la scelta è giusta, ma sono stati usati due pesi e due misure rispetto a Israele. Sia Putin che Netanyahu hanno un mandato d’arresto dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra. Sono entrambi dei criminali per aver scatenato guerre che sono costate centinaia di migliaia di morti.

Però da febbraio 2022, dopo lo scoppio della guerra di aggressione all’Ucraina da parte della Russia, gli atleti russi sono stati esclusi da ogni avvenimento sportivo internazionale. Possono partecipare ai vari tornei a titolo personale, come ad esempio i tennisti, ma se vincono non verrà suonato il loro inno nazionale. Cosi come le squadre russe di calcio sia nazionali che di club sono escluse da tutte le competizioni. Così hanno deciso l’UEFA e la FIFA.

Mentre per Israele la musica cambia completamente. Come scrive Paolo Ziliani sul Fatto,  Israele è stata espulsa dalla Confederazione Calcistica Asiatica vent'anni fa a causa del conflitto palestinese e con altri Stati arabi. L’UEFA, l’associazione che dirige il calcio europeo, dopo che Israele era rimasta per vent’anni emarginata, ha deciso di accogliere lo Stato ebraico nonostante non sia un Paese europeo.

E con un genocidio in corso, fra qualche tempo Israele giocherà allo stadio Friuli di Udine contro l’Italia per la qualificazione al mondiale. E come prassi all’inizio si suoneranno gli inni nazionali. E sicuramente parteciperanno alcune autorità israeliane.

Questo è un esempio incontrovertibile: i morti palestinesi e arabi sono dei cittadini di serie B. Altrimenti pure Israele come la Russia dovrebbe essere espulsa dal consesso sportivo e non solo, mondiale. Mentre Israele gode di tutti i diritti calcistici europei anche se è un Paese asiatico. Addirittura, quando la CPI chiese l’arresto di Netanyahu, la Meloni, Salvini e Tajani hanno rassicurato Il criminale israeliano che, se fosse venuto in Italia, non l’avremmo arrestato.

Vergognoso!

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