La Caritas attraverso 3341 centri e 204 diocesi, ha disegnato una situazione di povertà nel Paese allarmante. Per coloro che hanno a cuore le difficoltà di vivere dei cittadini meno fortunati, sono numeri che dovrebbero far riflettere. Le cifre della Caritas sulla povertà in Italia sono chiare, ma lo dicono anche loro, sono parziali e molto probabilmente più alte.
In 10 anni i
poveri sono aumentati del 62%. L’Italia è al settimo posto in Europa per
rischio povertà ed esclusione sociale. Il 10% di italiani si trova in povertà
assoluta, ovvero 5milioni 694mila cittadini. 2 milioni e 217mila persone non
dispongono di risorse per un’alimentazione adeguata, per l’abbigliamento e
un’abitazione.
Dei 277.775
persone che la Caritas segue, il 56,2% è straniera e il 42,1 è italiano.
Il ricco(?)
Nord ha aumentato la povertà del 77%, mentre il povero(?) Mezzogiorno del
64,7%. I due maggiori problemi in cui si dibattono i poveri sono la salute e la
casa. Il 10,3% ha difficoltà a pagare le bollette e l’affitto. Il 15,7% non si
cura o si cura male per le inefficienze del sistema sanitario, ma è un numero
sicuramente sottostimato. Il 47,9 è disoccupato e chiede aiuto. Mentre il 23,5
un lavoro ce l’ha, ma non arriva a fine mese. E nella fascia di età 35/54 anni
la percentuale dei lavoratori poveri supera il 30%! Senza dimenticare che per l’Istat è occupato chi lavora almeno un’ora alla settimana. Però Meloni
& compagni ci dicono gongolando che l’occupazione è ai minimi storici
grazie al loro governo. Accompagnando questa stupidata con un’altra dicendo che
questo exploit c’è stato grazie all’abolizione del Reddito di Cittadinanza. In
realtà la sua abolizione è servita a tenere i salari bassi. Lo dicono sia Mario
Draghi che il banchiere Carlo Messina, che non sono notoriamente dei
rivoluzionari comunisti.
Per cui il quadro
per gli italiani è fosco. L’abolizione del RdC e la riduzione della spesa
sociale per il biennio 2025/2027 come si evince nella legge di Bilancio, rende
la vita di milioni di italiani molto problematica. E questo non dipende da un destino crudele, ma dalle scelte
politiche di questo governo, perché i poveri non vanno più a votare e
quindi, per questa cinica classe politica, non sono un loro problema per cui si devono arrangiare. Se non ce la
fanno: peggio per loro. L’importante ora per Meloni e compagnia cantando, é spendere molti soldi pubblici per armarsi fino
ai denti per proteggersi da nemici immaginari. E se qualche milione di italiani,
tra i quali bambini che non frequentano la scuola, non hanno cibo sufficiente e
non si curano perché sono poveri, sono c...i loro.
Ma se poi chiedi a questi politicanti che ci governano se si sentono cristiani, ti
rispondono invariabilmente che lo sono eccome!
Poveri
sepolcri imbiancati
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