lunedì 15 settembre 2025

I maggiordomi europei

Sempre a proposito dello sceriffo di Washington e dei suoi “valori Occidentali”.

Ecco cosa prescrive l’Ordine esecutivo di Trump n° 14203 del 6 febbraio scorso, riguardo la Relatrice speciale dell’Onu sulla situazione dei diritti umani nel Territori occupati da Israele, Francesca Albanese. Con quell’Ordine, Trump ha deciso che  i suoi eventuali beni negli Usa siano bloccati, e che poi si estendono anche in Europa in cui le si impedisce di aprire un conto corrente bancario , compresa la possibilità di usare e possedere una carta di credito. Tutto questo perché nel suo ruolo all’Onu si è impegnata direttamente con la CPI negli sforzi per indagare e perseguire cittadini degli Usa e di Israele.

E sulla Corte Penale Internazionale dell’Aja che si è permessa dei procedimenti giudiziari nei confronti di Israele, Trump ha affermato: “(la Corte) ha abusato del proprio potere emettendo mandati di arresto infondati contro il primo ministro Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Gallant”. Per poi proseguire: “Qualsiasi tentativo da parte di CPI di indagare, arrestare, detenere o perseguire persone protette, costituisce una minaccia insolita e straordinaria alla sicurezza nazionale (degli Usa). Gli Stati Uniti imporranno sanzioni concrete e significative a coloro che sono responsabili delle violazioni della CPI”. Per cui l’Ordine esecutivo ha sanzionato direttamente il procuratore capo della Corte, Karim Khan e altri otto magistrati. Dopo queste sanzioni, 79 Stati hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui “riaffermavano il loro sostegno continuo ed incrollabile all’indipendenza, all’imparzialità e all’integrità della CPI”. Ed è bene sottolinearlo, questa dichiarazione non è stata sottoscritta dall’Italia, sebbene l’atto costitutivo della Corte Penale Internazionale sia stato fondato a Roma nel 1998. Per cui le sanzioni di Trump potrebbero compromettere pesantemente il funzionamento della Corte perché degli Stati e delle aziende che forniscono servizi informatici e tecnologici per la raccolta di prove, potrebbero subire delle ritorsioni dagli Usa. Questo è un golpe contro il diritto internazionale. Contro i 125 Paesi che hanno sottoscritto lo Statuto di Roma. Eppure l’Unione europea avrebbe lo strumento per impedire il sabotaggio trumpiano alla CPI, usare il “Regolamento di blocco” n° 22271/96. Questi è stato voluto per reagire ad eventuali sanzioni extra territoriali delle sanzioni Usa nei confronti di Cuba, Iran e Libia. Per farlo l’Ue dovrebbe inserire l’Ordine esecutivo di Trump nei soggetti al blocco. Ma per fare questo, l’Ue dovrebbe togliersi la livrea di maggiordomo e alzare la testa, ma non penso che la von der Leyen e compagnia cantando, abbiano il coraggio e la dignità di farlo.

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