Meloni ha sparato contro il prof. Orsini accusandolo di fare una “campagna d’odio” contro di lei, con la solita aria da vittima. Alessandro Orsini ha risposto sul Fatto con un lungo elenco di dichiarazioni fatte dalla presidente del Consiglio nel corso degli anni. E queste accuse contro Orsini di fomentare l’odio, lui risponde che servono a Meloni per nascondere la realtà dei fatti. E quindi eccoli.
Il 28
ottobre del 2023 Meloni si è rifiutata di votare a favore di una tregua
umanitaria all’Onu per interrompere lo sterminio dei palestinesi a Gaza. In
quell’occasione, Meloni ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano
all’Onu: “(L’Italia sarà) sempre solidale
con Israele. La sicurezza d’Israele non è negoziabile”. E quella dei
palestinesi?
Il 12
dicembre2023, Meloni si è rifiutata per la seconda volta in due mesi, di votare
una risoluzione per il cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza
all’Assemblea generale dell’Onu, sempre in solidarietà con Netanyahu. Ha dato a
Netanyahu a sterminio in corso le seguenti armi: bombe, mine, missili, cartucce
e altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 a
dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 a gennaio 2024. Sempre nel 2024,
Meloni ha anche acquistato armi da
Netanyahu per 154 milioni di euro. Il 26 gennaio 2024, quando la Corte
Internazionale di Giustizia dell’Onu ha avviato il processo per genocidio
contro Israele, Meloni si è schierata dalla parte di Netanyahu contro i
palestinesi. Meloni ha attaccato e delegittimato tutti i magistrati che
indagano sui crimini di Israele a Gaza. Il 13 gennaio 2025, Tajani, quando i
morti a Gaza erano 40.000, ha dichiarato su Rai 3: “Israele non ha commesso alcun crimine di guerra”. Il 19 settembre
2024, Meloni si è rifiutata di votare in favore di una risoluzione Onu che
chiedeva a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi in solidarietà
con Netanyahu. L’11 ottobre a Cipro, ha impedito l’inserimento di un brano
contro la vendita di armi a Israele richiesto da Macron e Sanchez, nella nota
con cui Francia, Italia e Spagna hanno condannato l’attacco israeliano
all’Unifil dell’Onu in Libano. Nel suo discorso del 15 ottobre 2024 alla Camera
dei deputati, Meloni ha dichiarato di continuare a fornire assistenza militare
a Netanyahu. Il 21 novembre 2024, quando la Corte penale internazionale
dell’Aja ha spiccato un mandato di cattura contro Netanyahu, Meloni si è
affrettata ad attaccare la Corte delegittimando i suoi giudici per bocca di
Tajani. Secondo Meloni, il mandato di cattura è l’atto politico fazioso di un
gruppo di giudici che vuole attaccare ingiustamente Netanyahu e ha così deciso
di non rispettare l’ordine di cattura. Il 20 dicembre 2024, Netanyahu ha
dilaniato con le bombe dodici membri di una famiglia palestinese a Jabalia
nella striscia di Gaza, tra cui sette bambini. Due giorni dopo, il 22 dicembre,
Meloni ha inviato il ministro della Difesa Crosetto a Tel Aviv che ha stretto
le mani insanguinate del suo omologo israeliano Katz per ribadire il sostegno
italiano al governo Netanyahu. Il 7 ottobre 2023, il sottosegretario agli
Esteri Sili, in Parlamento ha informato che il governo Meloni ha consentito
l’atterraggio in Italia a 18 aerei israeliani.
Ecco perché
Meloni non prende posizione contro questo genocidio, lei e il suo governo, sono
complici di questi criminali che governano Israele. Meloni sta con i macellai
del governo Israeliano
Eppure a
sentirla nei suoi comizi, lei è una madre, una cristiana e una patriota, che
sono l’esatto opposto delle sue politiche di complicità con gli autori dello
sterminio di civili, tra cui mamme e bambini.
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