mercoledì 14 agosto 2024

Gelli e Berlusconi hanno vinto!

Antonio De Nicolo, ex procuratore capo a Trieste ora in pensione, ha rilasciato un’intervista, cui faccio un sunto, sulla volontà di separare le carriere dei magistrati, che dovrebbe far riflettere quei politici di destra e non solo, che hanno ancora a cuore il bene del Paese.

Questa destra al potere vorrebbe separare le carriere dei Pm a quella dei giudici con due CSM. Molto spesso gli stessi politici accusano le Procure di mandare a processo dei cittadini che poi vengono assolti dal giudice. Quei politici che fanno questo assioma, non si rendono conto di offendere la logica. Perché se è vero che spesso i giudici assolvono l’imputato perché ritengono le prove non sufficienti per condannare, questa è la prova provata che tra Pm e giudici, anche se oggi sono colleghi, i giudici terzi sanno gestire correttamente il processo assolvendo l’imputato se le prove portate dal Pm le ritengono insufficienti, senza subire la pressione per la vicinanza che c’è tra loro. Per cui chi è a favore della separazione delle carriere come le volevano i noti criminali Gelli, capo della P2, e Berlusconi, queste giuste argomentazioni dimostrano il contrario. Poi ci sono i giudici onorari che decidono su molti processi penali. Sono nella quasi totalità degli avvocati. Giudicano in un foro diverso in cui svolgono la loro attività. Ad esempio, hanno lo studio a Pordenone e fanno i giudici a Padova. Quindi svolgono due funzioni contemporaneamente. E ovviamente hanno molti amici e conoscenti tra gli avvocati. Ma non ho sentito nessun politicante scagliarsi contro questo stato di cose. Evidentemente per loro questi avvocati – giudici onorari fanno il loro lavoro bene giudicando come legge comanda.

Altro esempio: perché nei processi contabili che finiscono nella Corte dei Conti, si accetta che il Pm sia un collega dei giudici e nessuno chiede di separare le carriere dei Procuratori regionali da quelle dei giudici per assicurarne la terzietà?

Perché, continua sempre De Nicolo, non si ritiene indispensabile separare le carriere tra i giudici di primo grado da quelli dell’Appello? Non potrebbe accadere, secondo chi pensa che ci sia un complotto delle toghe in atto per destabilizzare il Paese che, conoscendosi, il giudice della Corte d’Appello dia ragione comunque al suo collega?

Così pure i giudici  della Cassazione dovrebbero essere separati dai loro colleghi delle Corti d’Appello per lo stesso motivo.

Insomma se si continua secondo questa logica che rammento era anche nel programma di due noti criminali come Gelli e Berlusconi, si dovrebbero istituire dei nuovi mini ordini della magistratura. Tanti CSM, tanti quanti sono i gradi di giudizio, oltre naturalmente quello specifico per i Pm.

Ma in questo modo lo Stato di diritto diventa una barzelletta.

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