giovedì 1 agosto 2024

Nordio ci prende per imbecilli

Ma il ministro della Giustizia Nordio ci prende tutti per degli imbecilli?

La cosiddetta “riforma Nordio” è per essere gentili una catastrofe che farà del male ai cittadini comuni e viceversa, sarà molto gradita alla casta padrona.

Ecco un breve riassunto su alcune sue scelte.

L’abuso d’ufficio e il traffico di influenze sono stati aboliti. E le procure che chiedevano non venissero cassati perché erano degli strumenti indispensabili per individuare frodi e corruzioni sono rimasti inascoltati. Ma questi sono reati dei cosiddetti “colletti bianchi” e quindi va bene così. Mentre hanno aumentato i reati cosiddetti minori.

Hanno cominciato  con il “decreto anti rave” giustificando tale scelta per salvaguardare “l’invasione di terreni o edifici con pericolo per la salute e l’incolumità pubblica”. Poi la tragedia di Cutro in Calabria dove morirono, a poche centinaia di metri dalla spiaggia, quasi cento migranti. Anche in questo caso davanti all’opinione pubblica molto colpita dal naufragio, Meloni & C. decisero di inasprire le pene per gli scafisti per il reato di “Morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina”. Poi, come riporta il Fatto, abbiamo altre novità legislative con inasprimenti di pena come il “reato di stesa” dopo il caso Caivano; la “rivolta in istituto penitenziario”; “l’inosservanza dell’obbligo di istruzione dei minori”; la “detenzione di documenti aventi finalità di terrorismo”; la “maternità surrogata da considerare un reato universale”; la “induzione e costrizione all’accattonaggio”;. Insomma siamo alla bulimia sui reati minori, mentre l’abuso d’ufficio e il traffico d’influenze, che sono reati tipici della “casta padrona”, sono stati aboliti!

E poi c’è il sovraffollamento delle carceri.

Per cui abbiamo: da una parte si inaspriscono le pene mentre dall’altra stanno studiando come scarcerare coloro che sono in galera.

Eppure sarebbe relativamente facile risolvere il dramma del sovraffollamento delle nostre carceri indegne di un Paese civile, basterebbe riconoscere che un tossicodipendente è una persona malata che ha bisogno di cure mediche e non di galera. Sono circa il 30% i detenuti tossicodipendenti che dovrebbero uscire per essere ricoverati in strutture atte a risolvere i loro problemi. Si risolverebbe così pure le orrende situazioni delle nostre carceri.

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