sabato 31 agosto 2024

Zelensky non è un democratico!

Il campione dell’Occidente da quando è cominciata la guerra in Ucraina è Zelensky.

Egli viene rappresentato dalla propaganda come un leader che sta combattendo il male aiutato dalle forze del bene che sono per antonomasia i Paesi occidentali. E’ stato accolto e applaudito in tutti i Parlamenti di questi Paesi.

Poi gratti sotto la vernice di questa propaganda e scopri che la verità è un po’ diversa.

Ad esempio, questo campione democratico che i politicanti europei vorrebbero entrasse nell’Unione europea il più presto possibile, ha messo fuori legge gli 11 partiti dell’opposizione. E’ riuscito a portare i media, Tv e carta stampata, con minacce e chiudendone alcuni , ai suoi ordini.

Ha fatto una legge con la quale proibisce agli ucraini di parlare di pace, pena il carcere.

E come ciliegina sulla torta, il 20 agosto scorso, il parlamento ucraino al servizio di Zelensky ha approvato una legge che sopprime la Chiesa ortodossa legata alla Russia. Anche se la Chiesa ortodossa dell’Ucraina aveva già preso le distanze dalla casa madre moscovita all’avvio della guerra. Quindi questo Zelensky ha soppresso una Chiesa che ha milioni di fedeli. Lo stesso papa Bergoglio, all'Angelus ha tuonato contro questa legge: "Continuo a seguire con dolore i combattimenti in Ucraina e nella Federazione Russa, e pensando alle norme di legge adottate di recente in Ucraina, mi sorge un timore per la libertà di chi prega. Per favore, non sia abolita direttamente o indirettamente nessuna Chiesa cristiana. Le Chiese non si toccano"

Io non sono un credente, ma penso che quello che ha deciso l’uomo con la maglietta da combattimento mi pare sia una mostruosità.

In Italia sta succedendo una cosa simile ma meno invasiva. I vescovi italiani hanno emanato dei documenti nei quali si scagliano contro la legge che istituisce l’Autonomia differenziata con argomenti che è difficile confutare. Ed ecco che scatta la canea dei vari Calderoli, Salvini e tutto il cucuzzaro dei quotidiani di destra contro la Cei che si è permessa di criticare una legge dello Stato italiano. 

Anche in questo caso il potere politico in modo sgangherato non ha accettato le critiche, anche se provengono da una istituzione che in Italia conta ancora molto.

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