lunedì 11 ottobre 2010

C'è sempre un Nord più Nord oppure un Sud più Sud

Sono andato sul sito www.balairatt.ch e quello che ho trovato è sconcertante.
C’è un manifesto con tre ratti sul formaggio.
C’è il ratto italiano (padano?) di nome Fabrizio, che rappresenta un piastrellista; c’è il ratto rumeno di nome Bogdan con la maschera stile banda Bassotti, che rappresenta un ladro; c’è il ratto Giulio che si riferisce al ministro Tremonti.
Il frontaliero italiano Fabrizio nel sito in questione viene accusato di rubare il lavoro agli abitanti del Canton Ticino. Il rumeno Bogdan viene individuato come la causa della crescente criminalità dovuta all’immigrazione. Il ratto Giulio viene visto come il nemico per la fiscalità troppo onerosa.
Il manifesto dei tre ratti sul formaggio (svizzero) si può trovare sulle strade del Canton Ticino, da Chiasso a Lugano.
E’ chiaro che il messaggio puzza di xenofobia verso i 50mila frontalieri che giornalmente si recano a lavorare oltre confine, dalle province di Como , Lecco, Varese e Verbania; verso i rumeni visti solamente come dei ladruncoli incapaci di vivere con un lavoro onesto; verso Tramonti, che con lo “scudo fiscale” ha fatto rientrare denaro italiano dai forzieri bancari svizzeri.
Certo fa un certi effetto sentire nei commenti frasi come: “(gli italiani) vengono da noi a rubarci il lavoro”; che i rumeni e gli immigrati in genere, hanno portato un aumento della criminalità; che Tremonti, con lo scudo fiscale ha impoverito e messo in discussione il sistema bancario elvetico.
Il leader della Lega ticinese, Bignasca, dichiara che con questi manifesti non ha nulla a che fare.
Certo è fantastico vedere la Lega Nord che, per difendere i frontalieri, usa le stesse argomentazioni di coloro che guardano al fenomeno immigrazione nel nostro Paese, non solo come una calamità ma anche una opportunità di crescita economica e sociale.
Proprio la Lega di Bossi che per la legge del contrappasso, è costretta a difendere dei cittadini italiani (padani?) da una chiara campagna xenobofa.
Ad esempio. Il vicecapogruppo della Lega nel consiglio regionale del Piemonte, Michele Marinello su questa storia ha dichiarato: “Nessun parallelo con la nostra azione politica, la campagna di denigrazione dei frontalieri italiani che lavorano nel Canton Ticino, definiti sostanzialmente ratti, è una porcata che va denunciata con forza”; “Chi cerca poi di fare un parallelo fra l’azione politica della Lega e questa vaccata (coda di paglia?), è squallido, politicamente scorretto e a corto di idee”; “Qualcuno sta giocando col fuoco. Invocare la derattizzazione delle migliaia di lavoratori frontalieri che da anni contribuiscono alla ricchezza e allo sviluppo della Svizzera, è aberrante”.
Questo è un esempio emblematico: c’è sempre un nord più nord o un sud più sud.
Ci pensino quegli abitanti del nord che si sentono superiori ai meridionali, che votano Lega perché convinti che senza i terroni la misteriosa padania sarebbe il Paese di Bengodi.
Dopo Bossi o il ticinese Bignasca, nasceranno altri pifferai magici che, promettendo ciò che non potranno mantenere, vi riempiranno la testa di nazioni inesistenti, vi indicheranno un nemico accusandoli di essere la causa di tutti i mali della Società. Incattivendo, così, i rapporti tra la gente, ma non risolveranno nessun problema di questa nostra Società così complessa che non può essere governata con slogans che parlano solo alla pancia della gente e che fanno emergere quello che vengono definiti: gli spiriti animali.

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