domenica 5 dicembre 2010

La Lega e il nuovo carcere di Pordenone

La storia infinita del nuovo carcere di Pordenone non finisce più.
Quando sembrava che l’iter per la sua costruzione potesse finalmente partire, si è alzata la solita manina che dice: per noi non va bene, dobbiamo ridiscutere l’opera.
A Pordenone, il carcere ed anche l’ospedale nuovo hanno subito lo stesso destino, anni e anni di discussioni e zero risultati. Ora il carcere in Comina non piace più alla Lega, anche se i suoi esponenti in giunta regionale avevano dato il loro assenso.
E così, l’attuale ospedale e il carcere stanno invecchiando inesorabilmente, i cittadini ingrigiscono, ma le nuove opere sono ferme
Il capogruppo in Consiglio regionale Narduzzi ha dichiarato a tal proposito: “Realizzare un carcere da 450 posti, vuol dire prevedere, visto l’affollamento degli edifici carcerari, 800 detenuti. E’ una cosa insostenibile”. Continuando poi: “(…). Fermo restando che, secondo me, è meglio realizzare carceri all’estero visto che sono pieni di extracomunitari”.
Incredibile, uno dei massimi esponenti della Lega friulana, si esprime come un avventore di un bar.
Parlare alla pancia dei propri elettori come fa Narduzzi, è davvero deprimente.
Un tempo, indicavano nei “terroni” la causa di tutti i mali del Nord. Qualcuno era arrivato a chiedere che i professori meridionali in FVG conoscessero la parlata locale. Altri scrivevano sui muri: “Forza Etna”.
Da tempo è arrivato il contrordine “padani”: ora i nostri nemici sono gli immigrati specialmente di fede islamica.
E così arriviamo alla mostruosità del pensiero dello statista roveredano: senza gli immigrati l’Italia non avrebbe bisogno di costruire nuove prigioni.
Secondo il pensiero narduzziano, gli italiani delinquono poco.
Indicare il nemico negli immigrati, regolari e non, oppure di altre fedi religiose, sono metodi degni di quella buonanima di Goebbels. Sono le dittature che trovano un nemico da indicare ai propri cittadini per nascondere le proprie manchevolezze.
E così, questa Lega, invece di trovare soluzioni su questo grave problema, solletica gli spiriti animali presenti in ognuno di noi. Usa una strategia comunicativa, come fosse all’opposizione mentre è ben salda al governo a Roma, nelle Regioni, nelle Province e nei Comuni da un decennio.
La legge sull’immigrazione è chiamata: Bossi – Fini, vorrà pur dire qualcosa.
Eppure, in regione, Narduzzi, Fontanini e compagnia cantando, sono sempre lì a ricordarci che la causa dei nostri mali è l’immigrazione selvaggia causata dal buonismo “cattocomunista”.
Secondo la loro propaganda, i nemici sono i poveri cristi venuti in Europa molte volte per scappare dalle guerre e dalla miseria.
Invece io penso che i veri nemici da combattere siano altri. I veri nemici del nostro Paese sono le “cricche”, le varie mafie, quella dei colletti bianchi, la politica politicante collusa con la malavita organizzata, che hanno e stanno depredando l’Italia.
Siamo uno Stato tra i più corrotti al mondo, mentre sulla libertà d’informazione siamo nelle ultime posizioni. Secondo la Corte dei Conti, la corruzione ci costa 60 miliardi di euro l’anno. La camorra, la n’drangheta e cosa nostra, fatturano dai 130 ai 150 miliardi di euro l’anno. E questi politicanti leghisti continuano a dirci che i mali della nostra società sono gli immigrati.
Ma si vergognino!

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