venerdì 14 gennaio 2011

La Lega, Fontanini e le province

Fontanini, presidente della provincia di Udine e segretario regionale della Lega, dopo l’invito del presidente Napolitano a partecipare ad una cena al Quirinale in onore del presidente sloveno Turk in visita di Stato in Italia, ha declinato l’invito dichiarando tra l’altro: “Mi comporto come dovrebbe fare qualsiasi amministratore, cioè spendo i soldi dei cittadini in modo oculato”.
Bene, bravo, bis!
Tutti i politici che amministrano la cosa pubblica dovrebbero avere come loro punto di riferimento solo il bene dei loro amministrati e quindi usare il denaro pubblico con la maggior oculatezza possibile.
Questa ricerca del bene pubblico che pare abbia smarrito il nostro Parlamento in cui da tempo non si legifera più. I parlamentari italiani sono stati definiti tra i più fannulloni del mondo, anche se pagati profumatamente.
Ad esempio, in questo mese di gennaio, a causa della situazione di stand by del governo, praticamente non lavora. E’ prevista la discussione su un’unica proposta di legge presentata dall’Italia dei Valori: l’abolizione delle province. Una proposta già bocciata precedentemente da tutti i partiti della maggioranza e dell’opposizione, meno naturalmente da IDV.
Quasi tutti i partiti, Lega inclusa, avevano nel proprio programma elettorale l’abolizione di questi enti intermedi. La motivazione per chiuderle erano chiare e nette: le province sono enti inutili dopo la creazione delle Regioni. Sono carrozzoni costosi che hanno poche competenze, ma succhiano vari miliardi di euro pubblici per mantenere le loro assemblee elettive e tutto l’ambaradan che ne segue.
Ebbene, caro Fontanini, se le motivazioni del suo diniego a partecipare alla cena al Quirinale sono davvero sincere, mi vuole spiegare perché, il suo partito e anche lei, avete fatto marcia indietro sull’abolizione delle province facendo così strame delle vostre promesse elettorali?

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