Dopo
Graziano
Stacchio,
il benzinaio di
Ponte
di Nanto nel
vicentino che uccise un bandito durante una rapina e innalzato
dalla Lega Nord e Fratelli
d'Italia al
rango di eroe, ora questa
destra muscolare
ne sta mettendo un altro sui loro altari.
Si
chiama Francesco Sicignano di Vaprio d'Adda accusato di aver ucciso
volontariamente un rumeno di 22
anni durante una tentata rapina a casa sua.
Ormai,
questa
destra sceglie i propri eroi tra coloro che sparano.
Anche
i due marò accusati di aver ucciso due pescatori indiani sono tra le
loro
icone.
Ma
Stacchio
è un eroe suo malgrado
visto
che
ha ripetuto più volte che: “il
suo gesto non deve essere un modello da imitare, né tanto meno un
simbolo. La
gente non deve sparare in mio nome, né in Veneto né in Sicilia.
Solo l'idea mi fa paura. Non è che adesso ognuno si deve sentire
autorizzato a sparare. Sennò che cosa facciamo, il Far West?".
Matteo
Salvini e Giorgia Meloni
vorrebbero invece
gli italiani armati fino
ai denti, pronti a sparare
come
fanno
spesso
gli
americani
per
farsi giustizia da se, visto
che il
nostro
Stato, così
dicono,
non ci protegge.
Già
gli Stati Uniti.
Nel
2013, negli
USA,
secondo statistiche ufficiali, sono
morte 33.636 persone uccise
con
armi da fuoco.
E
allora facciamoci
questa domanda:
forse
quello
Stato
non garantisce
la
sicurezza ai propri cittadini?
Oppure,
i tanti
morti ammazzati sono dovuti agli
oltre
300milioni
di
armi da fuoco
e una
famiglia su tre ne
detiene almeno
una in
casa?
Il
presidente Barack
Obama
all'indomani della strage di Charleston disse:
“in
Usa con le armi da
fuoco si
uccide 297 volte in più che in Giappone, 49 volte in più che in
Francia e 33 volte in più che in Israele”.
Il governo americano ha
diffuso una statistica sui 26 Paesi più industrializzati del
pianeta, dove emerge un
dato preoccupante: I
bambini americani muoiono sotto i colpi di arma da fuoco 12
volte più spesso di tutti gli altri Paesi industrializzati MESSI
ASSIEME!Ed è di oggi questa agghiacciante notizia accaduta negli USA: un bambino di due anni si è ucciso con la pistola del padre trovata sul letto. Secondo il Washington Post, nel 2015 sono già 43 i bambini sotto i tre anni che, dopo aver trovato un'arma incustodita a casa, hanno colpito a morte se stessi o una persona vicina.
Questo disastro, secondo gli americani che studiano il fenomeno, è dovuto principalmente: “dall'ampia disponibilità di armi nelle case e nelle strade”, ricordando pure un altro dato secondo il quale: “Una pistola in casa ha 43 probabilità in più di essere usata per uccidere un familiare o un amico, che non per autodifesa”.
Questo è il quadro.
Riflettiamo quando qualche demagogo, qualche apprendista stregone ci dice che dobbiamo armarci fino ai denti per difenderci dalle aggressioni in strada o nelle nostre case, perché lo Stato non ci difende.
Si domanda l'ex magistrato Bruno Tinti: “Si può ammazzare un ladro? Sì se il ladro si trasforma in aggressore. Giuridicamente il problema è semplicissimo, ma nella realtà dei fatti è complicatissimo”.
L'articolo 52 del Codice Penale sulla “legittima difesa” recita: “Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui, contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, (e qui le cose si complicano), sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa”.
Dunque si può reagire solo se il pericolo è “attuale”, è imminente e se lo si fa in maniera “proporzionata”.
Per i furti nelle case, la legge prevede una forma di legittima difesa più estesa.
Infatti, “nella propria abitazione o pertinenze (come giardino, garage, ect.), si può usare un'arma per difendere la propria o altrui incolumità o i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d'aggressione.”.
Per cui nella propria abitazione si possono difendere i propri beni e non solo la propria vita e l'incolumità personale, facendo uso delle armi, a condizione che il ladro non abbia deciso di rinunciare e quindi non stia scappando e che manifesti intenzioni violenti.
Ecco che, com'è accaduto recentemente a Vaprio d'Adda, il giudice si troverà davanti al dilemma: Sicignano ha sparato per “legittima difesa”, oppure c'è stato un “eccesso colposo di legittima difesa”, o questo signore ha sparato mentre il giovane stava scappando e quindi potrebbe trattarsi di un “omicidio volontario”?
Domande che solo un processo con tutte le garanzie del caso potrà risolvere, altro che eroe a prescindere.
Certamente, non si risolvono le drammatiche conseguenze che questi fatti comportano e che alcuni politicanti cavalcano per vellicare la pancia dei cittadini elettori più semplici, sparando stupidaggini e semplificando un problema complesso e pericoloso come lo sono i furti e le aggressioni nelle case, che producono non solo danni materiali, ma anche gravi turbamenti psicologici.
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