giovedì 3 dicembre 2015

Testo della mia "L'Isola" a TPN del 3 dicembre 2015


Ecco alcuni fatti che dovrebbero farci riflettere.
Al ritorno da Roma su un Frecciarossa che lo stava portando casa, l'arcivescovo di Ferrara – Comacchio, Negri, parlando a voce alta con qualcuno al telefono tanto da essere sentito da altri viaggiatori, contestava papa Francesco per le nomine dei nuovi vescovi che dovranno gestire le diocesi di Bologna e Palermo.
Tuonava il prelato: “Dopo le nomine di Bologna e Palermo posso diventare Papa anch'io. E' uno scandalo, incredibile. Sono senza parole. Non ho mai visto nulla di simile”.
Speriamo che con Bergoglio la Madonna faccia il miracolo come aveva fatto con l'altro”, con un chiaro riferimento a papa Luciani morto appena salito al Soglio di S.Pietro.
Negri, nega di aver pronunciato quelle frasi, per cui vedremo se il Fatto Quotidiano che ha pubblicato la notizia ha i testimoni, le prove su quanto riportato.
Negri ha poi chiesto se esistono registrazioni delle sue parole.
Questa domanda a me pare un chiaro segnale di timore da parte dell'arcivescovo, perché tutti sappiamo che con i cellulari si può filmare e registrare con facilità, perciò se oggi nega e poi emergono dei filmati che lo smentiscono, Negri sa che in quel caso la sua carriera è finita e dovrebbe pure andare a nascondersi per la vergogna.
Comunque sia, vedremo come andrà a finire questa parte della storia.
Perché c'è un altro particolare in questa vicenda che dovrebbe far indignare e che invece viene accettata da molti come un fatto naturale: il vescovo Negri viaggiava su un Frecciarossa in prima classe, come un top manager assieme al suo segretario, descritto come “un giovane pretino dal look della curia che conta, con doppio telefonino pronto a filtrare le telefonate dell'arcivescovo”.
Papa Bergoglio pochi giorni fa ha detto che le gerarchie ecclesiastiche non dovrebbero vivere come faraoni, ma più modestamente.
E viaggiare col proprio segretario sul Frecciarossa in prima classe, non mi pare sia il solco indicato da Francesco.
Altro fatto.
Tre frati francescani, all'insaputa dei loro superiori, hanno affidato ad un faccendiere del denaro destinato a finalità religiose, quasi 50 milioni di euro, con la promessa di un guadagno in interessi del 13,5%.
Questo denaro doveva essere investito in lussuosi resort, alberghi, villaggi turistici in Africa ed anche in Medio Oriente.
Ma lo scandalo è scoppiato perché Leonida Rossi, questo il nome del faccendiere, dal 2011 ai tre frati non dava più neppure un centesimo di interessi, ammettendo anche di non essere più in grado di rimborsare neppure il capitale investito.
Una vicenda squallida in cui sono impelagati tre frati dell'ordine francescano, un ordine religioso che dovrebbe seguire l'esempio di povertà di S. Francesco d'Assisi.
Dopo questi ennesimi casi di comportamenti poco cristiani, io penso che la speranza per chi è vicino alla Chiesa Cattolica, è che papa Bergoglio abbia la forza di spazzar via i tanti sepolcri imbiancati che sguazzano tutt'ora nelle varie curie e nei vari ordini religiosi.
Per dovere di cronaca, Leonida Rossi la scorsa settimana è stato trovato morto, suicida.
Altro fatto.
Lo ha riportato, Rino Giacalone, un giornalista che conosce bene i fatti siciliani.
Sabato 21 novembre a Castelvetrano, città natale del boss mafioso latitante, Matteo Messina Denaro, si è svolto il funerale di Lucia Bonanno madre di Vincenzo Panicola, in carcere per associazione mafiosa, a cui è stato dato il permesso di presenziare.
Vincenzo Panicola è cognato di Matteo Messina Denaro, per aver sposato la sorella Patrizia.
Il padre di Vincenzo, Vito Panicola, ora defunto, era stato condannato per omicidio.
Insomma, come si usa dire in questi casi: una famigliola proprio per bene.
Ebbene, quando scortato dalle guardie, Vincenzo Panicola è arrivato davanti alla chiesa dove si svolgeva la cerimonia, è stato accolto da un clamoroso applauso dalla numerosa folla presente, come una rock star.
Un fatto indecente.
Eppure, secondo quanto riportato dal giornalista, né la politica locale, né la Chiesa di Castelvetrano hanno preso posizione contro questo imbarazzante episodio.
Altro fatto.
Sempre in Sicilia, sul Post Viola, Massimo Malerba ha raccontato un fatto sconcertante.
Lo scorso settembre, a Catania, durante una visita istituzionale che immagino fondamentale come la “Festa di S. Michele Arcangelo”, il ministro dell'Interno, Alfano, assieme al sindaco, Enzo Bianco e al capo della Polizia, Alessandro Pansa, dopo la visita pastorale in municipio, l'allegra combriccola si è diretta in un locale in pieno centro città per partecipare ad un party privato.
In questa scampagnata erano accompagnati da, udite, udite, 48 auto blu e centinaia di uomini delle forze dell'ordine che hanno bloccato l'intero centro catanese.
Uno sfoggio di potere e un inaccettabile sperpero di denaro pubblico che neanche nel terzo o quarto mondo!!
Per cui viene spontaneo chiedersi: ma siamo ancora un Paese civile?








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