giovedì 21 gennaio 2016

Testo della mia "L'Isola" a TPN del 21 gennaio 2016


Nel 2009, il governo Berlusconi, per volontà dell'allora ministro dell'Interno Maroni e la complicità del Guardasigilli Alfano, istituì il reato di immigrazione clandestina.
Era una bandierina innalzata da una destra oscurantista, che i giuristi già allora bollavano come un obbrobrio, una stupidata populista.
Per cui Renzi, quando stava scalando il potere, si fece portabandiera di coloro che volevano abolirla.
Ora pare fosse uno scherzo.
Per il momento non se ne fa nulla.
Ecco cosa dichiara Angelino Alfano, attuale ministro dell'Interno, in una intervista rilasciata a Repubblica sul reato di clandestinità.
E' un condensato di tutto ciò che NON dovrebbe essere la politica.
Dice Alfano: Il reato di clandestinità non ha funzionato e non funziona ma non possiamo abolirlo perché la gente in questi momenti si spaventerebbe”.
Traduzione: il reato di clandestinità è una boiata che non serve a nulla, ma serve a tranquillizzare gli italiani, trattandoli in tal modo da imbecilli e candidamente confessa che sta accarezzando la pancia dei cittadini meno preparati, cercando il consenso nelle forme più basse.
Mentre Renzi avrebbe dovuto abolire questo reato, perché il Parlamento, con una legge delega del 2 aprile 2014, dava questo mandato al suo governo.
La delega era stata approvata con i voti del PD, Ncd, Sel e M5S,
Allora, Renzi, l'aveva salutata come una sua vittoria personale.
Invece grazie ad una classe politica cialtrona che bada solo al consenso immediato, chissà quando questo obbrobrio giuridico verrà azzerato da questo governo solo “chiacchiere e distintivo”.
Infatti tutti gli addetti al contrasto sull'immigrazione, dicono chiaramente che questa fattispecie di reato non solo è inutile, ma ostacola il loro lavoro.
Ad esempio il procuratore di Agrigento, Renato Di Natale, un magistrato in prima linea su questo fronte, dichiara:
Che (questa legge) non è stato un deterrente al fenomeno (immigrazione), ma ha ostacolato le indagini ed ha intasato inutilmente gli uffici impegnando cancellieri e segretari in migliaia di singoli processi”.
Ad Agrigento gli indagati sono 25mila, tanti quanti sono sbarcati dal 2014”, e visto che nel 2015 gli sbarchi sono quasi raddoppiati rispetto al 2014, la norma non ha avuto nessun effetto deterrente”.
Prosegue sempre il procuratore di Agrigento:
Per ognuno di essi si deve aprire un fascicolo, iscrivere il nome spesso falso nel registro degli indagati e salvo i casi di rifugiati, arrivare ad una condanna di 5mila euro che, chi arriva senza neanche le scarpe, non può pagare”.
Ad Agrigento, “i 13 Pm che hanno aperto 50mila fascicoli in 3 anni, non ricordano una sola condanna eseguita, una sola multa pagata”.
Anche Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, dice che il reato di immigrazione clandestina è un ostacolo alle indagini, e i dati ci dicono che non ha avuto nessuna funzione dissuasiva.
Per poi continuare:
Se (un migrante) viene sentito come imputato può tacere trincerandosi dietro la facoltà di non rispondere o peggio depistare le indagini.
Mentre se è sentito come persona informata sui fatti, è obbligato a parlare e dire la verità.
Inoltre, evitando di sentire il migrante come imputato, lo Stato risparmia, perché non ci sono i costi del difensore d'ufficio nelle fasi dell'audizione e fino alla conclusione del processo”.
Infatti questa legge impegna migliaia di magistrati, avvocati, poliziotti, cancellieri, interpreti e per fare un solo esempio sui costi, visto che questi immigrati non se lo possono permettere, un avvocato d'ufficio per questo tipo di cause costa mediamente allo Stato 500 euro.
Insomma questa norma è un disastro sotto ogni profilo, eppure grazie al più becero populismo passa l'assioma ridicolo e falso per cui il politicante che ritiene utile il reato di immigrazione clandestina come un fatto legalitario e di contrasto all'immigrazione selvaggia, per una buona parte della popolazione è ritenuto un uomo politico cazzuto, a questo proposito mi viene in mente quello che usa tante felpe... mi pare si chiami Matteo Salvini, il cattivista per antonomasia”, mentre chi vorrebbe abolirlo è un “buonista imbelle”, incapace di gestire questa fase storica di immigrazione selvaggia.
Qualche hanno fa, un signore (si fa per dire) gratificava l'elettore che votava il partito suo antagonista, come un “coglione”.
Ora, invece, questi renzoidi, alfanoidi e compagnia cantando, ci dicono che gli italiani essendo degli imbecilli non capirebbero.
Io penso, sia giunta l'ora di svegliarci prima che sia troppo tardi e mandare a quel paese questi pifferai magici e quegli apprendisti stregoni che nascondendosi dietro a degli stupidi slogan, ci raccontano fiabe più adatte ai bambini che a cittadini consapevoli.
Ma forse è troppo tardi.
L'Italia è già una repubblica delle banane.









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