Recentemente
il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcune intercettazioni
telefoniche su un'indagine della Procura di Reggio Calabria chiamata
“Breakfast”e condotta dalla Direzione Investigativa
Antimafia.
Tra
le persone intercettate dalla Dia c'è Isabella Votino.
Per
la stragrande maggioranza, la figura della 37enne Isabella Votino,
nata in provincia di Benevento, non dice nulla, ma invece è un
personaggio che conta moltissimo dietro le quinte del potere.
E'
stata per quasi 10 anni la portavoce di Maroni, sia quand'era
ministro dell'Interno, sia quand'era segretario della Lega Nord.
Ma
non era una semplice portavoce, era molto di più.
Alla
sua porta bussavano per chiedere favori, molti importanti personaggi
della casta padrona.
Ecco
un esempio.
Dopo
essere subentrato a Bossi come segretario della Lega Nord, Maroni
alle elezioni del 2013 era intenzionato ad andare al voto da solo sia
alle Regionali, che alle Politiche nazionali.
E'
in questo frangente che troviamo la Votino gestire la partita
decisiva per cercare un accordo tra Berlusconi e Maroni.
Le
intercettazioni rivelano il suo ruolo determinante affinché
l'accordo per le elezioni del 2013 tra Lega Nord e il PDL si
realizzasse.
Berlusconi
in quel periodo era letteralmente terrorizzato.
Le
sentenze per frode fiscale; per il processo Ruby; per
l'intercettazione su Fassino nel caso Unipol; per la corruzione dei
senatori a Napoli, si stavano avvicinando pericolosamente.
Maroni
lo sa e il 5 novembre 2012, al telefono con la Votino, detta le sue
condizioni a Berlusconi in cambio della presidenza in Lombardia: “Se
si fa l'operazione Lombardia, con l'accordo Lega – PDL, noi
gli diamo una mano anche sulle sue questioni personali..... Ci
siamo intesi!”.
Ma
diversi dirigenti leghisti di primo piano che davano Berlusconi ormai
spacciato, non volevano questo accordo, mentre il Condannato di
Arcore continuava insistentemente a cercare l'alleanza con la Lega e
di essere pure il leader di quel centrodestra.
Tanto
che in una chiamata alla Votino del 30 dicembre 2012 si sfoga:
“Andiamo malissimo, eh! Chiedere a me di non essere presidente
del Consiglio... Se vinciamo, io ho sempre detto che non faccio il
presidente del Consiglio ma non lo posso dire alla gente. E se
vinciamo, io pretendo che mi nominino a Presidente
della Repubblica, dove non starò 7 anni. Starò tre mesi, non ne ho
nessuna voglia, ma almeno concludiamo una carriera per quel che mi
riguarda”.
Poi
sempre con la Votino, tuona
e minaccia di
usare la clava mediatica:
“Poi
Isabella scusa eh! Ma noi, abbiamo contro di noi le dichiarazioni di
questo eee... ubriaco di Salvini.....Cioè tieni presente che se non
si fa l'accordo, lui (Maroni)
è finito perché è chiaro che noi scaricheremo contro di lui tutta
la nostra forza critica, con i nostri giornali. Ma io sono disperato,
non penso di fare queste cose”.
La
Votino cerca di calmarlo e usa termini perentori:
“Sono
intervenute delle novità nel frattempo come la discesa in campo di
Monti (con un suo partito).
Ma a te, poiché lo sai benissimo che non vinci le elezioni, che
cazzo te ne frega pure a te di fare il premier? Quello che dico io:
manda avanti Angelino Alfano, come ti aveva chiesto lui”.
Berlusconi
ribatte:
“Scusami,
se la gente non pensa che il premier sarò io, perdo più dei voti
che mi porta la Lega. Perché siamo andati su di 10 punti in 15
giorni senza mai avere il “prime time”. Il premier non lo farò
mai (e ribadisce),
se vinciamo pretendo di essere io Presidente della Repubblica per tre
mesi. (ripetendo)
Per tre mesi”.
Oggi
sembra assurdo pensare questo, ma se, come scrive sempre il Fatto
Quotidiano, un partitino dello 0,5% come il Centro Democratico di
Tabacci, alle elezioni politiche del 2013 anziché collocarsi a
sinistra si fosse posizionato a destra, il centro destra avrebbe
vinto le elezioni e con il premio di maggioranza, il Delinquente di
Arcore avrebbe davvero potuto diventare Presidente della Repubblica.
Un
incubo.
Maroni,
parlando sempre con la Votino, chiede comunque solo una dichiarazione
di Berlusconi per fare l'accordo:
“Lui
non vuole dirlo che lui non è il candidato premier, perché è una
cosa sua personale, psicologica. No, non c'entrano un
cazzo i sondaggi e queste cose qua. A me infatti a detto: “ah,
tu vuoi mettermi in soffitta come Bossi”, ma vaffanculo gli ho
detto!!! Sei il capo della coalizione miiinchia!!”.
Ecco
come maturò l'accordo per le elezioni Regionali e per le Politiche
del 2013, tra la Lega Nord e il PDL.
Naturalmente
al popolino elettore hanno raccontato la favola che Maroni e
Berlusconi si sono alleati perché hanno costruito un
programma elettorale condiviso.
E senza voler fare il mago,
accetto scommesse: vedrete che alla fine, dopo qualche schermaglia
sui media per imbrogliare meglio i più sempliciotti, anche alle
prossime elezioni amministrative nelle grandi città, Salvini e
Berlusconi troveranno un accordo vendendolo come il risultato di un
percorso che ha portato ad un programma elettorale comune.
Ma
tutto questo, come si è visto, è solo una presa in giro per i
gonzi!
Per
questa sera il mio tempo è finito.
Nella
prossima Isola ci sarà un'altra puntata su altri retroscena
emersi con le intercettazioni sempre alla Votino che fanno
rabbrividire, come quello che riguarda il progetto del Ponte sullo
Stretto di Messina.
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