giovedì 7 gennaio 2016

Testo della mia "L'Isola" a TPN del 7 gennaio 2016


Recentemente il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcune intercettazioni telefoniche su un'indagine della Procura di Reggio Calabria chiamata “Breakfast”e condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia.
Tra le persone intercettate dalla Dia c'è Isabella Votino.
Per la stragrande maggioranza, la figura della 37enne Isabella Votino, nata in provincia di Benevento, non dice nulla, ma invece è un personaggio che conta moltissimo dietro le quinte del potere.
E' stata per quasi 10 anni la portavoce di Maroni, sia quand'era ministro dell'Interno, sia quand'era segretario della Lega Nord.
Ma non era una semplice portavoce, era molto di più.
Alla sua porta bussavano per chiedere favori, molti importanti personaggi della casta padrona.
Ecco un esempio.
Dopo essere subentrato a Bossi come segretario della Lega Nord, Maroni alle elezioni del 2013 era intenzionato ad andare al voto da solo sia alle Regionali, che alle Politiche nazionali.
E' in questo frangente che troviamo la Votino gestire la partita decisiva per cercare un accordo tra Berlusconi e Maroni.
Le intercettazioni rivelano il suo ruolo determinante affinché l'accordo per le elezioni del 2013 tra Lega Nord e il PDL si realizzasse.
Berlusconi in quel periodo era letteralmente terrorizzato.
Le sentenze per frode fiscale; per il processo Ruby; per l'intercettazione su Fassino nel caso Unipol; per la corruzione dei senatori a Napoli, si stavano avvicinando pericolosamente.
Maroni lo sa e il 5 novembre 2012, al telefono con la Votino, detta le sue condizioni a Berlusconi in cambio della presidenza in Lombardia: “Se si fa l'operazione Lombardia, con l'accordo Lega – PDL, noi gli diamo una mano anche sulle sue questioni personali..... Ci siamo intesi!”.
Ma diversi dirigenti leghisti di primo piano che davano Berlusconi ormai spacciato, non volevano questo accordo, mentre il Condannato di Arcore continuava insistentemente a cercare l'alleanza con la Lega e di essere pure il leader di quel centrodestra.
Tanto che in una chiamata alla Votino del 30 dicembre 2012 si sfoga: “Andiamo malissimo, eh! Chiedere a me di non essere presidente del Consiglio... Se vinciamo, io ho sempre detto che non faccio il presidente del Consiglio ma non lo posso dire alla gente. E se vinciamo, io pretendo che mi nominino a Presidente della Repubblica, dove non starò 7 anni. Starò tre mesi, non ne ho nessuna voglia, ma almeno concludiamo una carriera per quel che mi riguarda”.
Poi sempre con la Votino, tuona e minaccia di usare la clava mediatica:
Poi Isabella scusa eh! Ma noi, abbiamo contro di noi le dichiarazioni di questo eee... ubriaco di Salvini.....Cioè tieni presente che se non si fa l'accordo, lui (Maroni) è finito perché è chiaro che noi scaricheremo contro di lui tutta la nostra forza critica, con i nostri giornali. Ma io sono disperato, non penso di fare queste cose”.
La Votino cerca di calmarlo e usa termini perentori:
Sono intervenute delle novità nel frattempo come la discesa in campo di Monti (con un suo partito). Ma a te, poiché lo sai benissimo che non vinci le elezioni, che cazzo te ne frega pure a te di fare il premier? Quello che dico io: manda avanti Angelino Alfano, come ti aveva chiesto lui”.
Berlusconi ribatte:
Scusami, se la gente non pensa che il premier sarò io, perdo più dei voti che mi porta la Lega. Perché siamo andati su di 10 punti in 15 giorni senza mai avere il “prime time”. Il premier non lo farò mai (e ribadisce), se vinciamo pretendo di essere io Presidente della Repubblica per tre mesi. (ripetendo) Per tre mesi”.
Oggi sembra assurdo pensare questo, ma se, come scrive sempre il Fatto Quotidiano, un partitino dello 0,5% come il Centro Democratico di Tabacci, alle elezioni politiche del 2013 anziché collocarsi a sinistra si fosse posizionato a destra, il centro destra avrebbe vinto le elezioni e con il premio di maggioranza, il Delinquente di Arcore avrebbe davvero potuto diventare Presidente della Repubblica.
Un incubo.
Maroni, parlando sempre con la Votino, chiede comunque solo una dichiarazione di Berlusconi per fare l'accordo:
Lui non vuole dirlo che lui non è il candidato premier, perché è una cosa sua personale, psicologica. No, non c'entrano un cazzo i sondaggi e queste cose qua. A me infatti a detto: “ah, tu vuoi mettermi in soffitta come Bossi”, ma vaffanculo gli ho detto!!! Sei il capo della coalizione miiinchia!!”.
Ecco come maturò l'accordo per le elezioni Regionali e per le Politiche del 2013, tra la Lega Nord e il PDL.
Naturalmente al popolino elettore hanno raccontato la favola che Maroni e Berlusconi si sono alleati perché hanno costruito un programma elettorale condiviso.
E senza voler fare il mago, accetto scommesse: vedrete che alla fine, dopo qualche schermaglia sui media per imbrogliare meglio i più sempliciotti, anche alle prossime elezioni amministrative nelle grandi città, Salvini e Berlusconi troveranno un accordo vendendolo come il risultato di un percorso che ha portato ad un programma elettorale comune.
Ma tutto questo, come si è visto, è solo una presa in giro per i gonzi!
Per questa sera il mio tempo è finito.
Nella prossima Isola ci sarà un'altra puntata su altri retroscena emersi con le intercettazioni sempre alla Votino che fanno rabbrividire, come quello che riguarda il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina.















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