giovedì 4 febbraio 2016

Testo della mia "L'Isola" a TPN del 4 febbraio 2016


Domenica scorsa si è svolto a Roma il “Family day” con un indubbio successo, ma anche alcune bugie.
Come sparare i 2 milioni di partecipanti, mentre lo sanno anche i sassi che il “Circo Massimo”, il luogo della manifestazione, può contenere al massimo 300mila persone, calcolando la sua area e che in un metro quadro, anche stringendosi, possano stare al massimo 4 persone.
Per dire, per i Rolling Stones, che anni fa si erano esibiti in quella Arena facendo il pienone, c'erano 73mila paganti.
Vedete voi!
E poi un'altra clamorosa bugia è quando uno degli organizzatori ha letto un messaggio, sostenendo fosse del rabbino capo di Roma, Riccardo Segni.
Ecco il falso messaggio letto sul palco:
La vostra manifestazione è importante, perché serve sottolineare che non venga stravolto il concetto di famiglia già carente di certezze. I bambini non sono animali da esperimento”.
Ma il rabbino capo di Roma ha smentito categoricamente di aver scritto quel messaggio e pure di aver aderito alla manifestazione.
Da arrossire di vergogna.
E poi gli slogan usati: “Salviamo i nostri figli”; “I bambini hanno diritto ad avere un padre ed una madre” e via filosofeggiando.
Sulla manifestazione, poi, hanno messo il cappello tutti i partiti di destra, addirittura erano presenti i fascisti di Casapound e una parte del PD.
E tra i rappresentanti di questi partiti erano presenti i soliti noti, quelli che negli ultimi vent'anni erano sodali del Condannato di Arcore che notoriamente ha un'idea un po' stravagante di famiglia.
La Lega Nord era rappresentata dal capogruppo alla Camera, nonché segretario del partito in FVG, Massimiliano Fedriga, che tra l'altro ha dichiarato: “...i giusti diritti di un bambino non si possono sacrificare per i desideri degli adulti”.
Bene, bravo.
E allora chiedo a Fedriga: è d'accordo con la sindaca leghista di S. Germano Vercellese, che ha deciso che i figli di quei genitori che non pagano le tasse comunali e la retta della mensa scolastica, siano esclusi non solo dalla mensa, ma anche dai parchi giochi, magari mettendo loro un distintivo per poterli cacciare appena salgono su uno scivolo?
Oppure, caro Fedriga, è d'accordo con quell'altro sindaco leghista di Corsico, un comune dell'hinterland milanese, che minaccia di non far iscrivere nei nidi e nelle materne, i bambini di genitori morosi con il Comune, usando così come nell'altro Comune, i bambini come ostaggi per costringere questi genitori a pagare quanto dovuto!
Vorrei pure sapere da lei che si batte per il benessere dei bambini, se i 22 bambini morti annegati nel mar Egeo la notte prima del Family Day, erano anch'essi portatori di diritti.
Ecco, mi piacerebbe conoscere il suo pensiero su questi fatti, visto che, come dice, non si sacrificano i diritti dei bambini per le manchevolezze dei loro genitori.
Per cui, caro Fedriga, i bambini li facciamo mangiare nella mensa della scuola pubblica, li facciamo giocare nei parchi pubblici, li accogliamo come si deve con i loro genitori perché crescano con le loro mamme e i loro papà, oppure no!
E poi chiedo ai cattolici che hanno partecipato alla manifestazione di Roma e a coloro che pur rimanendo a casa erano solidali con la piazza: perché un cristiano cattolico è così visceralmente contrario al disegno di legge Cirinnà, visto che dà dei diritti a chi non li ha, senza toglierli a nessuno?
Non vi pare che anche queste unioni abbiano diritto di essere protette e riconosciute?
Forse a voi che fate i paladini dei diritti dei minori, serve ricordare che nessun bambino si sceglie la famiglia in cui nascere.
Se poi guardiamo al nostro cortile, ecco un caso, sia pur minore, che dimostra come spesso i bambini siano usati per scopi politici piuttosto che per cercare il loro bene.
A Codroipo un bambino di 4 anni, con genitori separati da tre e che vivono in due città diverse, dopo che nel 2014 aveva frequentato con profitto una scuola di musica della città frequentando metà corso perché passa metà tempo con il papà e metà con la mamma che abita appunto in un'altra città, nel 2015, la scuola ha rifiutato l'iscrizione perché il piccolo non poteva seguire tutte le lezioni.
Il papà del bambino ha quindi contattato il Comune di Codroipo che finanzia in parte la scuola, spiegando che suo figlio ha una passione particolare per la musica e che questo corso musicale serve anche per mettere in relazione il piccolo con altri bambini, inserendolo in tal modo nella comunità in cui vive metà del suo tempo.
Ma il Comune, ripeto, finanziatore della scuola e quindi con voce in capitolo, gli risponde che non può farci nulla se la scuola non vuole iscrivere il piccolo, dimostrando così una mancanza di sensibilità a fronte di situazioni che fanno parte ormai del nostro contesto sociale, penalizzando un incolpevole bambino negandogli un'opportunità di socializzazione e integrazione.
Ma forse il benessere e la crescita dei nostri bambini, in realtà serve a coloro che si riempiono la bocca di frasi fatte durante manifestazioni come il Family Day.
Bambini usati da questi sepolcri imbiancati come cose usa e getta.

1 commento:

Unknown ha detto...

Hai ragione Anilo! La gente che va al Family Day ha seri problemi psichici...siceramente che vada a farsi ....ci siamo capiti.
P.s. sai chi sono ma qui ho un nickname assurdo!