Domenica
scorsa si è svolto a Roma il “Family day” con un indubbio
successo, ma anche alcune bugie.
Come
sparare i 2 milioni di partecipanti, mentre lo sanno anche i sassi
che il “Circo Massimo”, il luogo della manifestazione, può
contenere al massimo 300mila persone, calcolando la sua area e che in
un metro quadro, anche stringendosi, possano stare al massimo 4
persone.
Per
dire, per i Rolling Stones, che anni fa si erano esibiti in quella Arena
facendo il pienone, c'erano 73mila paganti.
Vedete
voi!
E
poi un'altra clamorosa bugia è quando uno degli organizzatori ha
letto un messaggio, sostenendo fosse del rabbino capo di Roma,
Riccardo Segni.
Ecco
il falso messaggio letto sul palco:
“La
vostra manifestazione è importante, perché serve sottolineare che
non venga stravolto il concetto di famiglia già carente di certezze.
I bambini non sono animali da esperimento”.
Ma
il rabbino capo di Roma ha smentito categoricamente di aver scritto
quel messaggio e pure di aver aderito alla manifestazione.
Da
arrossire di vergogna.
E
poi gli slogan usati: “Salviamo i nostri figli”; “I
bambini hanno diritto ad avere un padre ed una madre” e via
filosofeggiando.
Sulla
manifestazione, poi, hanno messo il cappello tutti i partiti di
destra, addirittura erano presenti i fascisti di Casapound e una
parte del PD.
E
tra i rappresentanti di questi partiti erano presenti i soliti noti,
quelli che negli ultimi vent'anni erano sodali del Condannato di
Arcore che notoriamente ha un'idea un po' stravagante di famiglia.
La
Lega Nord era rappresentata dal capogruppo alla Camera, nonché
segretario del partito in FVG, Massimiliano Fedriga, che tra l'altro
ha dichiarato: “...i giusti diritti di un bambino non si possono
sacrificare per i desideri degli adulti”.
Bene,
bravo.
E
allora chiedo a Fedriga: è d'accordo con la sindaca leghista di S.
Germano Vercellese, che ha deciso che i figli di quei genitori che
non pagano le tasse comunali e la retta della mensa scolastica, siano
esclusi non solo dalla mensa, ma anche dai parchi giochi, magari
mettendo loro un distintivo per poterli cacciare appena salgono su
uno scivolo?
Oppure,
caro Fedriga, è d'accordo con quell'altro sindaco leghista di
Corsico, un comune dell'hinterland milanese, che minaccia di non far
iscrivere nei nidi e nelle materne, i bambini di genitori morosi con
il Comune, usando così come nell'altro Comune, i bambini come
ostaggi per costringere questi genitori a pagare quanto
dovuto!
Vorrei
pure sapere da lei che si batte per il benessere dei bambini, se i 22
bambini morti annegati nel mar Egeo la notte prima del Family Day,
erano anch'essi portatori di diritti.
Ecco,
mi piacerebbe conoscere il suo pensiero su questi fatti, visto che,
come dice, non si sacrificano i diritti dei bambini per le
manchevolezze dei loro genitori.
Per
cui, caro Fedriga, i bambini li facciamo mangiare nella mensa della
scuola pubblica, li facciamo giocare nei parchi pubblici, li
accogliamo come si deve con i loro genitori perché crescano con le
loro mamme e i loro papà, oppure no!
E
poi chiedo ai cattolici che hanno partecipato alla manifestazione di
Roma e a coloro che pur rimanendo a casa erano solidali con la
piazza: perché un cristiano cattolico è così visceralmente
contrario al disegno di legge Cirinnà, visto che dà dei diritti a
chi non li ha, senza toglierli a nessuno?
Non
vi pare che anche queste unioni abbiano diritto di essere protette e
riconosciute?
Forse
a voi che fate i paladini dei diritti dei minori, serve ricordare che
nessun bambino si sceglie la famiglia in cui nascere.
Se
poi guardiamo al nostro cortile, ecco un caso, sia pur minore, che
dimostra come spesso i bambini siano usati per scopi politici
piuttosto che per cercare il loro bene.
A
Codroipo un bambino di 4 anni, con genitori separati da tre e che
vivono in due città diverse, dopo che nel 2014 aveva frequentato con
profitto una scuola di musica della città frequentando metà corso
perché passa metà tempo con il papà e metà con la mamma che abita
appunto in un'altra città, nel 2015, la scuola ha rifiutato
l'iscrizione perché il piccolo non poteva seguire tutte le lezioni.
Il
papà del bambino ha quindi contattato il Comune di Codroipo che
finanzia in parte la scuola, spiegando che suo figlio ha una passione
particolare per la musica e che questo corso musicale serve anche per
mettere in relazione il piccolo con altri bambini, inserendolo in tal
modo nella comunità in cui vive metà del suo tempo.
Ma
il Comune, ripeto, finanziatore della scuola e quindi con voce in
capitolo, gli risponde che non può farci nulla se la scuola non
vuole iscrivere il piccolo, dimostrando così una mancanza di
sensibilità a fronte di situazioni che fanno parte ormai del nostro
contesto sociale, penalizzando un incolpevole bambino negandogli
un'opportunità di socializzazione e integrazione.
Ma
forse il benessere e la crescita dei nostri bambini, in realtà serve a coloro che si riempiono la bocca di frasi fatte durante
manifestazioni come il Family Day.
Bambini
usati da questi sepolcri imbiancati come cose usa e getta.
1 commento:
Hai ragione Anilo! La gente che va al Family Day ha seri problemi psichici...siceramente che vada a farsi ....ci siamo capiti.
P.s. sai chi sono ma qui ho un nickname assurdo!
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