giovedì 21 luglio 2016

Testo della mia "L'Isola" a TPN del 23 luglio 2016


I ricchi benefit, i privilegi della nostra casta politica sono duri a morire.
Recentemente, “l'Espresso” ne ha fatto un elenco che lascia sbalorditi.
Eccone alcuni.
L'indennità di un senatore è di 5.246 euro netti mensili, che scendono a 4.750 se fa anche un altro lavoro.
Ha poi un rimborso di 9.330 euro sempre netti mensili, da aggiungere all'indennità, tra diaria, spese generali e quelle per l'esercizio del mandato elettorale.
Per i deputati è diverso, le voci sono spacchettate ad esempio con una diaria forfettaria di 3.503 euro mensili netti, per il soggiorno a Roma.
Cui si devono aggiungere anche 3.690 euro, sempre netti mensili, come rimborso per il rapporto tra il parlamentare e il suo collegio.
Sui collaboratori parlamentari siamo allo scandalo più sfacciato.
Non esistono regole, contratti chiari di assunzioni come avviene nel resto d'Europa.
Ci sono stagisti che fanno i portaborse che non ricevono neppure un euro.
Ragazzi con contratto che lavorano per più parlamentari.
Alcuni vengono pagati pochi euro ed in nero.
Non mi pare normale tutto questo.
E poi, quanto lavorano!
I nostri parlamentari, normalmente sono impegnati meno di due giorni alla settimana, da martedì pomeriggio quando partono le convocazioni in aula o nelle commissioni, fino al giovedì mattina.
Con le interrogazioni o i question time si arriva a dopopranzo, ma quasi sempre, il senatore ha pronto il trolley e alle 14 è già sulla via per tornare nella propria casetta.
Altro benefit: i senatori ed i loro cari, usufruiscono nel quinquennio della legislatura di un bonus di 25mila euro per cure dentali.
Poi hanno in dotazione 1.500 euro l'anno per una “depressoterapia intermittente”, oppure “un'idrochinesiterapia” in piscine termali e pure un “drenaggio linfatico manuale” per mantenere la linea.
Può spendere sempre a nostre spese, fino a 5mila euro l'anno per delle sedute dallo psicologo.
Ricevono pure un bonus di 1.000 euro mensili per pagare un infermiere e nel caso ne avessero bisogno, anche i genitori.
Gli vengono pure rimborsate, sempre se ne avessero bisogno, anche le scarpe ortopediche per un valore di 600 euro.
La Camera poi paga ai deputati 1.200 euro mensili come rimborso per le spese telefoniche e dobbiamo anche rallegrarci perché fino al primo aprile del 2014, il rimborso era di 3.980 euro al mese!
I deputati poi incassano altri 1.500 euro l'anno destinati all'acquisto di computer, mentre per i senatori, il benefit è di 2.500 euro, ma per tutta la legislatura.
E poi i trasporti.
Una tessera permette ai parlamentari di viaggiare gratuitamente e in prima classe, su treni, autostrade e aerei in tutto il territorio nazionale.
Per i trasferimenti dalla propria abitazione a Montecitorio è previsto un rimborso trimestrale di 3.323 euro se abitano a meno di 100 chilometri dall'aeroporto dalla sua residenza, e di 4.000 euro se è oltre i 100 chilometri”.
Naturalmente viaggiando molto si collezionano le famose “miglia Alitalia” e questo bonus lo possono usare anche i familiari, parenti e amici dei parlamentari.
Molti non volano con compagnie low cost perché dovrebbero anticipare il costo del biglietto, mentre con Alitalia anticipa il Parlamento, guadagnando così anche le “miglia” dei premi.
Sempre i parlamentari hanno pure degli sconti riservati esclusivamente a loro sull'acquisto di auto nuove.
Questo è il quadro
Ma ho voluto quest'Isola per fare un esempio di populismo.
Dunque: ho tirato una delle corde più sensibili dei cittadini usando un argomento, mettere alla berlina i politici, che sicuramente piace a tanti.
Sono certo che molti vorrebbero complimentarsi con me, contrariamente al solito, per aver detto cose giuste e condivisibili.
Ma io non ho indicato come cancellare questi privilegi dal sapore medievale.
Ho solo detto ciò che vuole sentirsi dire la stragrande maggioranza della gente.
Come colui che dice di voler portare l'aliquota fiscale al 15%.
Che usa felpe con scritto: “No – Immigrazione”.
Che vorrebbe la castrazione dei pedofili quando vengono scoperti dei reati di questo tipo.
Che vorrebbe reintrodurre la pena di morte subito dopo un grave fatto di terrorismo, sapendo che la civiltà, la cultura europea cui apparteniamo, giustamente, non ce lo permetterebbe.
Ma questo è il populismo che porta consenso.
Occhio quindi a quei politici, a quegli imbonitori che dicono ciò che vuoi sentirti dire quando sei incazzato col mondo intero:
sono solo slogan che gli servono per carpire il tuo voto, il tuo consenso.
Riflettici!


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