I
ricchi benefit, i privilegi della nostra casta politica sono duri a
morire.
Recentemente,
“l'Espresso” ne ha fatto un elenco che lascia sbalorditi.
Eccone
alcuni.
L'indennità
di un senatore è di 5.246 euro netti mensili, che scendono a 4.750
se fa anche un altro lavoro.
Ha
poi un rimborso di 9.330 euro sempre netti mensili, da aggiungere
all'indennità, tra diaria, spese generali e quelle per l'esercizio
del mandato elettorale.
Per
i deputati è diverso, le voci sono spacchettate ad esempio con una
diaria forfettaria di 3.503 euro mensili netti, per il soggiorno a
Roma.
Cui
si devono aggiungere anche 3.690 euro, sempre netti mensili, come
rimborso per il rapporto tra il parlamentare e il suo collegio.
Sui
collaboratori parlamentari siamo allo scandalo più sfacciato.
Non
esistono regole, contratti chiari di assunzioni come avviene nel
resto d'Europa.
Ci
sono stagisti che fanno i portaborse che non ricevono neppure un
euro.
Ragazzi
con contratto che lavorano per più parlamentari.
Alcuni
vengono pagati pochi euro ed in nero.
Non
mi pare normale tutto questo.
E
poi, quanto lavorano!
I
nostri parlamentari, normalmente sono impegnati meno di due
giorni alla settimana, da martedì pomeriggio quando partono le
convocazioni in aula o nelle commissioni, fino al giovedì mattina.
Con
le interrogazioni o i question time si arriva a dopopranzo, ma
quasi sempre, il senatore ha pronto il trolley e alle 14 è già
sulla via per tornare nella propria casetta.
Altro
benefit: i senatori ed i loro cari, usufruiscono nel quinquennio
della legislatura di un bonus di 25mila euro per cure dentali.
Poi
hanno in dotazione 1.500 euro l'anno per una “depressoterapia
intermittente”, oppure “un'idrochinesiterapia” in piscine
termali e pure un “drenaggio linfatico manuale” per mantenere la
linea.
Può
spendere sempre a nostre spese, fino a 5mila euro l'anno per delle
sedute dallo psicologo.
Ricevono
pure un bonus di 1.000 euro mensili per pagare un infermiere e nel
caso ne avessero bisogno, anche i genitori.
Gli
vengono pure rimborsate, sempre se ne avessero bisogno, anche le
scarpe ortopediche per un valore di 600 euro.
La
Camera poi paga ai deputati 1.200 euro mensili come rimborso per le
spese telefoniche e dobbiamo anche rallegrarci perché fino al primo
aprile del 2014, il rimborso era di 3.980 euro al mese!
I
deputati poi incassano altri 1.500 euro l'anno destinati all'acquisto
di computer, mentre per i senatori, il benefit è di 2.500 euro, ma
per tutta la legislatura.
E
poi i trasporti.
Una
tessera permette ai parlamentari di viaggiare gratuitamente e in
prima classe, su treni, autostrade e aerei in tutto il territorio
nazionale.
Per
i trasferimenti dalla propria abitazione a Montecitorio è
previsto un rimborso trimestrale di 3.323 euro se abitano
a meno di 100 chilometri dall'aeroporto dalla
sua residenza, e di 4.000 euro se è oltre i 100 chilometri”.
Naturalmente
viaggiando molto si collezionano le famose “miglia Alitalia” e
questo bonus lo possono usare anche i familiari, parenti e amici dei
parlamentari.
Molti
non volano con compagnie low cost perché dovrebbero
anticipare il costo del biglietto, mentre con Alitalia anticipa il
Parlamento, guadagnando così anche le “miglia” dei premi.
Sempre
i parlamentari hanno pure degli sconti riservati esclusivamente a
loro sull'acquisto di auto nuove.
Questo
è il quadro
Ma
ho voluto quest'Isola per fare un esempio di populismo.
Dunque:
ho tirato una delle corde più sensibili dei cittadini usando un
argomento, mettere alla berlina i politici, che sicuramente piace a
tanti.
Sono
certo che molti vorrebbero complimentarsi con me, contrariamente al
solito, per aver detto cose giuste e condivisibili.
Ma
io non ho indicato come cancellare questi privilegi dal sapore
medievale.
Ho
solo detto ciò che vuole sentirsi dire la stragrande maggioranza
della gente.
Come
colui che dice di voler portare l'aliquota fiscale al 15%.
Che
usa felpe con scritto: “No – Immigrazione”.
Che
vorrebbe la castrazione dei pedofili quando vengono scoperti dei
reati di questo tipo.
Che
vorrebbe reintrodurre la pena di morte subito dopo un grave fatto di
terrorismo, sapendo che la civiltà, la cultura europea cui
apparteniamo, giustamente, non ce lo permetterebbe.
Ma
questo è il populismo che porta consenso.
Occhio
quindi a quei politici, a quegli imbonitori che dicono ciò che vuoi
sentirti dire quando sei incazzato col mondo intero:
sono
solo slogan che gli servono per carpire il tuo voto, il tuo consenso.
Riflettici!
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